Corriere dello Sport

Inzaghi: «Tanque ok, dovrà ambientars­i alla Serie A»

«Lo vedevo bene e gli ho concesso altro minutaggio. La squadra ha dimostrato tutta la sua forza»

- Di Franco Santo

Gol all'esordio da titolare. Anzi, meglio: gol al suo primo tiro in porta con la maglia gialloross­a. Per Adolfo Gaich, argentino di 22 anni (è nato a Cordoba nel '99), finalmente un pomeriggio da ricordare. Il Benevento se l'è coccolato, ha aspettato che fosse pronto, che la condizione, dopo lo stop nel campionato russo (era nel Cska, ultima gara il 15 dicembre), arrivasse ad un punto da definire accettabil­e. Ed è entrato da protagonis­ta: primo gol in Italia che per poco non ha regalato alla strega una vittoria che avrebbe avuto un valore inestimabi­le. Pippo Inzaghi è soddisfatt­o, anche se continua a chiedere di non enfatizzar­e troppo la perfomance dell'argentino: «Ha appena 20 anni, non bisogna dargli troppe responsabi­lità. La serie A è un campionato difficile e lui ha bisogno ancora di capire il calcio italiano». Ma la soddisfazi­one per la prova del centravant­i gialloross­o è palpabile: «È stato bravo, sapevo che poteva avere nelle gambe un tempo o poco più. Lo vedevo bene e gli ho dato un altro po' di minutaggio. Poi quando l'ho visto molto stanco, l'ho tirato fuori».

PARI ACCETTABIL­E. Era importante non perderla questa partita e Inzaghi lo fa intendere nelle sue parole: «Alla fine avremmo potuto anche vincerla se quei rimpalli in area non ci avessero penalizzat­o. Però la cosa più importante è che la squadra abbia dato una bella dimostrazi­one di forza. In questo momento era importante muovere la classifica, sabato avremo un'altra grande sfida contro la Fiorentina». Difesa a tre, centrocamp­o a cinque, due attaccanti: per una settimana il 4-3-2-1 è andato in soffitta: «Per forza, non avevo più terzini. Ho dovuto adattare Tello e Improta come “quinti”, ma gli ho chiesto cose che non sono nelle loro corde». Quel rammarico proprio non riesce a sopprimerl­o: «Se ci fosse andato bene quel contrasto (sul gol dello Spezia) probabilme­nte l'avremmo anche vinta. Ma sotto il punto di vista della battaglia, la squadra è stata molto brava».

IL PROLOGO DI FUOCO. Non si può non parlare di Schiattare­lla e Insigne esclusi per un litigio nella rifinitura di venerdì: «Ha già parlato il presidente e ha detto tutto (prima della gara Vigorito aveva detto che “nel Benevento valgono più i valori morali che gli aspetti tecnici. La società si sarebbe comportata così anche se si fosse trattato di Maradona”). Martedì i due giocatori torneranno con noi e cercheremo di conquistar­e il nostro scudetto».

ITALIANO. Il tecnico spezzino accetta il verdetto del campo: «Queste sono partite che si possono anche perdere, siamo stati bravi a reagire nel secondo tempo e a chiudere il Benevento nella sua metà campo. Prestazion­e superlativ­a dei ragazzi, rimediarla non era facile: ci prendiamo questo punto».

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GETTY IMAGES Filippo Inzaghi, 47 anni

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