Una sfida (quasi) alla pari
Brocchi e Castori quasi alla pari. Divisi alla fine da un solo punto in classifica, Monza e Salernitana anticipano la lunga battaglia di primavera che potrebbe non limitarsi a loro due. Gongola il tecnico marchigiano non nascondendo le emozioni forti per la sua squadra che a Cremona è protagonista di una gara perfetta che cancella le delusioni per la mancata vittoria contro la Spal con un rigore sbagliato e un altro reclamato. La prova di forza allo “Zini” fa emergere tutte le qualità di questa Salernitana costruita per durare e che il dg Fabiani è riuscito ad arricchire nell’ultimo mercato con elementi buoni anche per la A. L’obiettivo non più nascosto dei campani che piegano la Cremonese sul piano mentale prima ancora di averla costipata su quello fisico complice il ritorno al gol di Milan Djuric, il gigante bosniaco che supera Carnesecchi con uno stacco imperioso e chirurgico per precisione. Ma a convincere è l’organizzazione nel gioco e la tenuta fisica di Di Tacchio & C. con un’altra gara terminata in crescendo come nelle ultime uscite non fortunate. Sale forte la formazione granata e fa rumore l’ammissione del tecnico marchigiano che ha un “sogno”: tornare in quella serie A sfiorata con il Carpi e tanto agognata dal popolo salernitano. Insomma, nella grande bagarre per la promozione diretta che si preannuncia all’orizzonte bisognerà fare i conti con Castori e con il suo calcio verticale alimentato da micidiali regole d’ingaggio. Che non mettono al riparo, tuttavia, dal controsorpasso del Monza che arriva puntuale in attesa dello scontro diretto all’Arechi. Brocchi approfitta del ko inatteso del Venezia in casa contro il Brescia ritrovato. Fatale, invece, a Tesser, prima ancora dell’innegabile forza di Boateng e Balotelli, l’ennesimo rigore non fischiato contro i brianzoli. Episodi che sottraggono credibilità, purtroppo, alla lotta avvincente che si profila alle spalle dell’Empoli capolista, atteso oggi da uno spigoloso incrocio col Cittadella, guastafeste per vocazione e ansioso di far tornale contendibile il primato.
Intanto, agevolata da un’espulsione contestata che lascia in dieci il Pescara per più di un tempo, la Spal torna a correre e chi aveva immaginato Marino al tramonto, deve constatarne un’altra vigorosa primavera. Il rigore di Valoti non trattenuto da Fiorillo è l’emblema della stagione di abruzzesi e spallini. Grassadonia ai punti avrebbe meritato il pari. Ma da certe sconfitte si possono ricavare insegnamenti preziosi. Ne dovrà trarne più d’uno il Cosenza che viene ribaltato dal Frosinone pronto a tornare nel vivo di un torneo che dal 2º all’8º posto racchiude 7 squadre in 7 punti. E a dispetto di tanti ipercritici bisognerà considerare pure Nesta che, col Pisa fermato da un’orgogliosa Reggina, torna a bussare alle porte dei play off.