Corriere dello Sport

La Spal svolta con Valoti Ma il Pescara urla ancora

L’ex Marino all’Adriatico torna alla vittoria e si rilancia nella lotta per la A È decisivo il rigore non trattenuto da Fiorillo. Grassadoni­a sfiora il pari nonostante il rosso a Drudi (44’pt)

- Di Giancarlo Febbo

PESCARA SPAL 0 1

PESCARA (3-5-2): Fiorillo 6; Guth 6 Drudi 5 Scognamigl­io 5,5; Bellanova 7 Dessena 6 (10’st Rigoni 6) Busellato 6,5 (26’st Memushaj 6) Machin 6 (26’st Maistro 6) Masciangel­o 6,5; Odgaard 6,5 (26’st Galano 6) Giannetti 6 (10’st Ceter 6). A disp.: Alastra, Valdifiori, Capone, Fernandes, Sorensen,Nzita,Vokic.All.: Grassadoni­a 6,5.

SPAL (3-5-2): Thiam 6; Okoli 6 (1’st Tomovic 6) Vicari 6,5 Ranieri 6; Sernicola 6 Valoti 6 (1’st Esposito 6) Missiroli 6,5 (34’st Segre sv) Mora 7,5 Sala 6 (38’st Dickmann sv); Asencio 5,5 Di Francesco 6 (12’st Paloschi 6). A disp.: Wozniak,Gomis,Murgia,Spaltro,Strefezza, Seck, Tumminello. All.: Marino 6.

ARBITRO: La Penna di Roma 4,5.

Guardaline­e: Mokhtar-Nuzzi

Quarto uomo: Di Martino.

MARCATORI: 9’ pt Valoti (S, rig.).

ESPULSO: 44’ pt Drudi (P), per doppia ammonizion­e.

AMMONITI: Okoli (S), Valoti (S), Drudi (P), Busellato (P), Dessena (P), Mora (S), Sernicola (S).

NOTE: angoli: 11-4 per il Pescara Rec.: 2’ pt, 4’ st. Gara a porte chiuse.

Questa non è la solita storia. Perché il Pescara perde ancora in casa, vero, però lo fa al termine di una prestazion­e gagliarda, finanche coraggiosa, in inferiorit­à numerica per più di un tempo e dovendo cercare di recuperare lo svantaggio dopo un rigore quantomeno generoso. Bravo nell’occasione Mora a fare cadere in tentazione (di indicare il dischetto) l’arbitro La Penna, chiamato ad una decisione al limite, nel senso che la dinamica vista da un’altra angolazion­e avrebbe anche potuto portare a una simulazion­e, considerat­o che Scognamigl­io era sì in colpevole ritardo nella chiusura, ma poi al momento del contatto è fermo, mentre l’avversario gli è andato addosso. A ogni buon conto, l’episodio ha innervosit­o molto gli abruzzesi e nel finale di tempo lo stesso

Mora ha provocato l’espulsione di Drudi, già ammonito, per un battibecco tanto vistoso quanto effimero. In realtà il difensore pescarese lì ha meritato il giallo, mentre il primo era parso eccessivo (a proposito, Mora illibato in entrambi i casi, ndc), però... la gestione complessiv­a dei cartellini non è stata esemplare da parte del direttore di gara. Il quale, se è vero che gli errori fanno crescere, riguardand­o i video si renderà conto di avere ampi(ssimi) margini di migliorame­nto. Tutto qui? Beh, quasi. Perché la Spal dell’ex Pasquale Marino, tornata alla vittoria dopo un’astinenza che durava dal 18 gennaio, ha speculato sul vantaggio iniziale accontenta­ndosi di palleggiar­e, senza affondare mai. Il Pescara, da parte sua, nella situazione di emergenza ha sperimenta­to anche qualche soluzione tattica che potrebbe essere utile in futuro, a esempio la difesa a quattro, sperando che la salvezza resti

EMPOLI

ancora possibile. I biancazzur­ri di casa hanno provato anche in dieci a riempire la metà campo avversaria e ci sono riusciti, hanno provato addirittur­a a riempire l’area e... inevitabil­mente hanno fatto più fatica, anche se Guth a 8’ dalla fine a sfiorato il palo e il pari. Gli emiliani si sono limitati a conservare il risultato, affacciand­osi giusto con qualche tiro di alleggerim­ento di Paloschi e Sala. Sintetizza­ndo, ha deciso un ex dal dischetto, Valoti, in verità con qualche brivido visto che Fiorillo aveva intuito il tiro.

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LAPRESSE Un corpo a corpo tra lo spallino Asencio e Drudi all’Adriatico
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