Corriere dello Sport

Oggi Tamberi per il titolo ma anche tanta Italia

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lampo di Marcell Jacobs, che ha regalato all'Italia il secondo oro sui 60 metri 38 anni dopo Stefano Tilli, con una prestazion­e di spessore mondiale di 6”47, il primo a questi Euroindoor, può non essere l'ultimo per questa nazionale del rinascimen­to. La volatona senza freni del poliziotto bresciano ha certamente galvanizza­to Gianmarco Tamberi, che oggi torna in pedana per confermare il titolo continenta­le di due anni fa a Glasgow.

Il marchigian­o spiccherà il volo stamane in una attesissim­a finale a otto da numero uno della stagione al mondo in forza del 2,35 saltato ad Ancona due settimane fa. E' la miglior misura degli ultimi cinque anni, dalla notte del drammatico infortunio alla caviglia, quello di Montecarlo, dopo aver fissato il record italiano a 2,39, che lo privò di un podio olimpico a Rio 2016. Gimbo dovrà vedersela soprattutt­o con il bielorusso Nedasekau, che lo insegue a un centimetro nella lista mondiale, e il campione europeo outdoor in carica, il tedesco Przybylko, fermo quest'anno a 2,38.

In serata, sempre sulla pedana dell'alto, va in scena Alessia Trost. L'ex enfant prodige friulana sembra aver ritrovato lo smalto su quote degne: è arrivata alla finale superando senza errori 1,91, anche se sarà difficile entrare nel gioco delle medaglie con la baby ucraina Mahuchikh fuori portata (2,06 di personale). Altro finalista azzurro di peso a rincorrere il podio del triplo è Tobia Bocchi: il carabinier­e è reduce dal 16,41 della qualificaz­ione. Lontano, troppo, dal portoghese Pichardo e l'azero Copello habituè dei 17 metri.

Non solo in pedana, c'è tanta Italia anche in pista nell'ultima giornata: sui 60 hs sono ben cinque gli azzurri che ieri si sono messi in evidenza in batteria e oggi in semifinale cercano un posto per la finale: Tra le donne sono andate a segno Luminosa Bogliolo (8”01 e 5° crono complessiv­o) e Elisa Di Lazzaro che ha portato il personale a 8”13. Negli ostacoli al maschile bene Fofana (7”81), Kova (7”82) e Dal Molin (7”59).

Ambizioni da podio per le due staffette azzurre 4x400. Quote alte per il quartetto maschile (Aceti, Benati, Grant, Scotti): il mancato accesso nella finale individual­e di ieri di Vladimir Aceti nonostante il personale in semifinale (46”55). Il fattore freschezza potrebbe giocare a nostro favore.

Dopo aver vinto il ricorso alla squalifica che lo aveva privato dell'oro sui 1500, conquistat­o d'autorità a spese del polacco Lewandowsk­i, il 21enne norvegese va a caccia oggi del bis nei 3000. Tra i big da seguire anche lo svedese primatista mondiale dell'asta, Mondo Duplantis. Titolo scontato vista l'assenza dell'acciaccato Lavillenie, un po' meno ma non impossibil­e un altro ritocco al record di 6,18 fissato un anno fa dal fenomeno scandinavo.

Campione uscente e leader mondiale dell’alto. In finale pure la Trost

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ANSA Gianmarco Tamberi, 28 anni

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