Mir rilancia: Sono io l’uomo da battere
A differenza delle presentazioni di molti team, quella della Suzuki, andata in scena ieri, è stata in diretta e dal circuito di Losail, in Qatar. Poco prima che iniziassero i test pre-stagionali per tutti i piloti (e collaudatori) della top class. Da campioni del mondo in carica, fissare gli obiettivi del 2021 è piuttosto banale, quello che è certo è che la difesa al titolo avverrà a due punte con Joan Mir e Alex Rins.
In questo 2021 la sfida è doppia, con la (grande) assenza del team manager Davide Brivio (è approdato in Formula 1 al fianco di Alonso), colui a cui nel 2015 venne dato in mano il progetto e che lo costruì da zero. Un lavoro riuscitogli alla perfezione e che ora il project leader Shinichi Sahara si ritrova a ereditare in toto: «Affronteremo una nuova era della squadra, quindi sarò più presente alle gare, e sarò supportato dai membri del team, che è maturo e solido. Sono fiducioso. Joan e Alex sono motivati e determinati, forniremo loro le migliori condizioni per lottare».
La livrea è molto simile a quella dell'anno passato, con il tocco argentato come omaggio alle Suzuki del passato, unito al classico azzurro. La doppietta iridata nel palmares della Casa di Hamamatsu manca da 39 anni, quando riuscirono a centrarla Marco Lucchinelli (1981) e Franco Uncini (82) e ora tutto è nelle mani dei due spagnoli.
RIDERS. Gareggerà con il suo solito numero 36, ma Mir ha voluto fare un accenno anche all’1, che appare sul cupolino, sulla tuta e sul casco nella particolare scritta M1R: «Non mi considero il favorito di questa stagione, ma sarò "l'uomo da battere" e di sicuro c'è una certa pressione. La vedo come una cosa positiva». Dovrà fare i conti, tra gli altri, anche con il suo compagno di squadra, Rins, che ammette: «Ho concluso il 2020 con buone prestazioni, voglio iniziare il 2021 allo stesso modo. Sono pronto». Domenica 28 marzo sarà l'ora della verità.