L’Aprilia fa paura La Ducati inventa
Espargaro davanti a tutti, la Rossa intanto sperimenta l’aerodinamica
Quel primo podio dell’Aprilia in MotoGP che Aleix Espargaro ha promesso «per dedicarlo alla memoria di Fausto Gresini» non sembra più un risultato impossibile. I numeri dei test invernali vanno presi con le molle, e in Qatar più volte la RS-GP è stata promettente, ma mai aveva chiuso davanti a tutti come nella prima giornata del 2021. Il catalano ha fermato il crono su un eccellente 1’54”687, dopo una giornata costantemente vissuta tra i migliori. Un bel viatico per una casa che non ha mai ottenuto un piazzamento nella Top 5 nella classe regina, e che lo scorso anno ha atteso invano una sentenza favorevole per il caso-doping di Andrea Iannone. Oggi, quindi, nella chiusura della prima sessione (la seconda sarà da mercoledì a venerdì sempre a Losail), gli occhi sono puntati sull’Aprilia. «Abbiamo più accelerazione e downforce, l'aerodinamica aiuta in curva, peccato soltanto che sul rettilineo siamo più lenti di 15 km/h rispetto alla migliore Ducati» ha detto Espargaro.
NOVITA’. L’Aprilia è l’unica casa con le concessioni regolamentari - riservate a chi sconta un deficit di risultati - e può essere un vantaggio doppio in una stagione in cui per le altre case i test sono limitatissimi e non ci sono possibilità di sviluppare aree come il motore. Per questo la Suzuki - che ieri se l’è presa comoda, entrando in pista con il campione del mondo Joan Mir dopo tre ore - già lavora sul propulsore 2022, usato dal collaudatore Sylvain Guintoli. E c’è invece chi lavora su altre aree, come la Ducati, fonte inesauribile di novità aerodinamiche. La carena con il convogliatore di flusso, le prese d’aria laterali, provata venerdì dal tester Michele Pirro ieri è stata utilizzata dagli ufficiali Jack Miller e Pecco Bagnaia. «Ha avuto più pro che contro, ma purtroppo sono caduto e l’ho danneggiata» ha ammesso il piemontese, tredicesimo alla fine. «Con questo vento - ha spiegato Miller, quarto - non è facile emettere giudizi chiari». Per la Ducati, bene anche Johann Zarco, sesto con la moto del Team Pramac che ha sfoggiato il logo della Formula 1 in virtù dell’amicizia tra il patron Paolo Campinoti e Stefano Domenicali, CEO di Liberty Media.
Discreto l’avvio della Honda con il sostituto di Marc Marquez, Stefan Bradl, secondo e avvantaggiato dai km già compiuti in qualità di tester. Il tedesco ha preceduto Mir, Miller e Miguel Oliveira, al debutto da ufficiale su una KTM che ha visto molto indietro la novità Danilo Petrucci. «Con la KTM posso essere aggressivo in frenata e ha persino troppa trazione ha detto l’umbro - i due secondi dalla vetta sono tanti, ma è soltanto il primo giorno».
A VOCE ALTA. Franco Morbidelli ha guidato il plotone Yamaha con il 7° tempo nel primo giorno da compagno di Valentino Rossi: «L’ho visto contento - ha detto il vice campione de mondo –-e ai box Vale parla sempre a voce altissima, è divertente. Io sono qui per ritrovare il ritmo e mi fa piacere non essere in coda alla graduatoria della velocità di punta».
«Parlo forte perché ho sempre i tappi nelle orecchie, devo stare attento - ha sorriso Valentino Morbidelli è il miglior compagno possibile, e sta facendo paura. Alla fine la M1 è sempre lei, ha soltanto cambiato vestito, ma la nuova avventura con Petronas mi eccita. E magari oggi incrocio in pista anche mio fratello Luca...».
Qatar test, giorno 2
1. A. Espargaro (Spa, Aprilia) 1’54”687 (57 giri), 2. Bradl (Ger, Honda) a 0”256 (54), 3. Mir (Spa, Suzuki) a 0”293 (45), 4. Miller (Aus, Ducati) a 0”335 (54), 5. Oliveira (Por, KTM) a 0”397 (59), 6. Zarco (Fra, Ducati) a 0”423 (54), 7. MORBIDELLI (Yamaha) a 0”487 (61), 8. Rins (Spa, Suzuki) a 0”511 (46), 9. Vinales (Spa, Yamaha) a 0”572 (50), 10. A. Marquez (Spa, Honda) a 0”591; 13. BAGNAIA (Ducati) a 0”885 (50), 14. ROSSI (Yamaha) a 0”897 (54), 15. Quartararo (Fra, Yamaha) a 1”020 (69); 19. SAVADORI (Aprilia) a 1”824 (42), 20. BASTIANINI (Ducati) a 1”906 (51); 23. PETRUCCI (KTM) a 2”302 (60), 24. MARINI (Ducati) a 2”648 (49); 28. PIRRO (Ducati) a 4”230 (16)