Corriere dello Sport

Van der Poel innesta il turbo e mette in fila i campioni

Sullo strappo di Santa Caterina fa il vuoto. Dietro di lui a 5” Alaphilipp­e, poi Bernal a 20”

- Di Giorgio Coluccia

I nuvoloni non erano in cielo, vestito d’azzurro per l’occasione e senza mai minacciare nemmeno una goccia d’acqua. Le nubi si sono sollevate da strade infernali e bianche, con un gran polverone a tenere la scia tra i saliscendi sulle crete delle colline senesi. Come se fosse passato un esercito di camion.

Invece a suonare la grancassa erano i più blasonati del ciclismo mondiale, quei cavalieri seduti in bilico su una bici e non attorno a una tavola rotonda. A un certo punto, sul tratto di sterrato di Monte Sante Marie, oltre ai pochi comuni mortali sono rimasti Alaphilipp­e, Van Aert, Pogacar, Bernal e Van der Poel. Rispettiva­mente il campione del mondo su strada, il campione uscente delle Strade Bianche, gli ultimi due vincitori del Tour de France e il numero uno del ciclocross mondiale. Uno scenario da All Star Game a colpi di watt e pedalate.

Tutto il contrasto possibile e immaginabi­le di un’ambientazi­one proiettata al futuro, ma legata alla vocazione antica che soltanto una corsa del genere riesce a riportare a galla.

SVOLTA. La svolta nella trama impeccabil­e della 15ª edizione è arrivata a 12 chilometri dalla fine. Van der Poel ha aperto il gas a Le Tolfe, sull’undicesimo e ultimo settore non asfaltato, squillando per la reazione di Alaphilipp­e e Bernal, gli unici in grado di saltare sulle ruote del fenomeno olandese e non senza faticare.

I cavalieri sono rimasti in tre, però tre sono stati anche gli indizi di Van der Poel per comporre la prova del successo. Dopo la sgasata sull’ultimo sterrato, ha servito un ulteriore assaggio strappando in vista dell’ingresso nella parte più antica di Siena, per mandare anche un messaggio psicologic­o ai due compagni d’avventura. Poi con la terza e ultima scossa ha fatto deflagrare gli equilibri.

STRAPPO. Qui, sullo strappo di Santa Caterina, Van der Poel è esondato in modo quasi pauroso, involandos­i verso il trionfo proprio sulle rampe più dure. Ha vinto il più forte, il primo olandese dell’albo d’oro e già a segno al debutto stagionale all’UAE Tour, prima che una positività in squadra lo costringes­se al ritiro. «Sognavo questa corsa - ha ammesso all’arrivo -, sono orgoglioso di averla nel mio palmares. Stavo bene, ho fatto solo attenzione a non sprecare energie».

Dopo Alaphilipp­e e un Bernal in grado di spingere forte non solo in salita, il quarto posto è andato al vero battuto di giornata, un Van Aert alla prima uscita stagionale e troppo presto finito fuori dai giochi. Amari calici anche per gli italiani, con Ballerini 17° a 5’12’’ e miglior piazzato.

Se l’ultimo successo azzurro risale a Moreno Moser nel 2013, ancora una volta in Piazza del Campo anche il podio è tutto straniero: è successo in nove occasioni su quindici. Stavolta però chi è arrivato primo ha impresso nella memoria un dominio non replicabil­e. 15ª STRADE BIANCHE (Siena-Siena, 184 km) Ordine d’arrivo: 1. Van der Poel (Ola, Alpecin-Fenix) in 4h40’29’’, 2. Alaphilipp­e (Fra) a 5’’, 3. Bernal (Col) a 20’’, 4. Van Aert (Bel) a 51’’, 5. Pidcock (Ing) a 54’’; 17. BALLERINI a 5’12’’, 18. RIVI st.

Amari calici anche per gli italiani, con Ballerini che chiude soltanto 17°

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LAPRESSE Mathieu van der Poel, 26 anni, taglia trionfante il traguardo

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