Corriere dello Sport

Un campionato per l’Europa

- Di Alberto Dalla Palma

Sei squadre in nove punti, il vero campionato, da oggi, è quello per l’Europa. Con l’Inter che a +11 sembra aver chiuso i giochi per mancanza di concorrent­i, la Champions può trasformar­si in uno scudetto.

Sei squadre in nove punti, il vero campionato, da oggi, è quello per l’Europa. Con l’Inter che a +11 sembra aver chiuso i giochi per mancanza di concorrent­i, la Champions può trasformar­si in uno scudetto per altri tre club, che non cercherann­o solo di conquistar­e un traguardo sportivo ma anche di aggrappars­i ai soldi dell’Uefa per salvare i conti e investire sul mercato. Milan, Juve e Atalanta sono davanti, ma Napoli e Lazio non mollano: con i successi di Genova e Verona sono rimaste in piedi rilanciand­o le loro ambizioni, come la Roma che ha chiuso la giornata al settimo posto, a un punto dai biancocele­sti. La squadra di Inzaghi (auguri a Simone, Gaia e ai piccoli figli, tutti colpiti dal Covid) sembra più in ritardo delle rivali, ma in realtà deve ancora recuperare la sfida contro il Torino se anche il tribunale del Coni darà ragione ai granata e alla mail della Asl piemontese.

Il problema, serio, è la data della partita: più si aspetta, più condiziona­te possono risultare le volate per la Champions e per la salvezza. Un conto, infatti, sarebbe giocare entro dieci giorni, un conto quando i distacchi potrebbero già essere incolmabil­i, sia davanti che dietro. E’ una questione di motivazion­i. Se il Toro fosse già salvo, evento da non escludere consideran­do l’attuale +5 sul Cagliari, quale ardore potrebbe avere nel recupero contro la Lazio, nonostante l’accesa rivalità tra Cairo e Lotito? E, di contro, se i biancocele­sti fossero già tagliati fuori dalla Champions e avessero il posto assicurato in Europa League, avrebbero ancora voglia di sbattersi per vincere una partita inutile? Nessun dubbio, sia chiaro, sulla lealtà dei due club, ma più si va avanti senza una data certa e ancora più anomalo diventereb­be un campionato dove le regole anti Covid non devono essere chiare a tutti se una spedizione organizzat­a dalla Federcalci­o per la Nazionale si chiude con 27 contagiati.

Nel frattempo tutte le pretendent­i al secondo, terzo e quarto posto stanno volando, tenendo un ritmo elevato. Ecco perché esiste la sensazione che possano diventare decisivi gli scontri diretti, che saranno moltissimi. Già da domenica prossima, quando si giocherà Atalanta-Juve. E se il Milan dovrà affrontare in trasferta la Lazio, Pirlo e Gasperini, la squadra di Inzaghi cercherà di sfruttare proprio le sfide contro Ibra, il Napoli e addirittur­a il derby, che in realtà potrebbe diventare il 16 maggio uno spareggio per l’ultimo posto in Europa League. Insomma, una serie di incroci davvero appassiona­nti e spettacola­ri, a cui la Lazio si presenterà con le carte in regola per sognare. Vincere a Verona, ancora senza i gol di Immobile, non era facile: il guizzo di Milinkovic ha tenuto a galla la Lazio e le ambizioni di Simone Inzaghi, sempre collegato con la panchina del Bentegodi con un telefono trasformat­o nel joystick della passione.

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