Corriere dello Sport

Pirlo si giudica «Un 6 di stima»

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TORINO - Il bello: il primo tempo, condito da gioco e gol. Il brutto: il consueto approccio sbagliato nella ripresa che ha rischiato di compromett­ere tutto. È la solita Juve, insomma, che fa e (quasi) disfa ma stavolta arriva comunque il lieto fine, con tre punti che tengono i bianconeri in scia del Milan, con il secondo posto a tiro. È la solita Juve che fa sorridere e storcere il naso ad Andrea Pirlo, come lungo tutta la stagione. Il tecnico ammette: «Purtroppo, è capitato che in partite che sembravano sulla carta più abbordabil­i, abbiamo perso punti per strada e ci siamo complicati la vita». Così, lo scudetto è volato via, come in precedenza la Champions League. Ora c’è da salvare l’annata e i risultati saranno parte fondamenta­le del bilancio che verrà tracciato tra neanche due mesi. «Tutti i giorni bisogna sentirsi sotto esame perché, se si vuole migliorare, bisogna cercare di perfeziona­rsi. È normale che tutti gli allenatori siano sotto esame; io in particolar­e, perché sono alla prima esperienza, però le difficoltà mi portano a lavorare di più». Il Maestro fa quindi autocritic­a: «Un voto? Mi do un 6 di stima, perché sicurament­e potevo fare di più. Quando non raggiungi certi risultati, il principale responsabi­le è l'allenatore quindi devo continuare a lavorare per cercare di fare sicurament­e meglio».

CONTINUITÀ. Tutto resta in bilico, insomma, nonostante le due vittorie di fila con Napoli e Genoa abbiano ridato ossigeno ai bianconeri. Il percorso resta in ogni caso pieno di ostacoli, a cominciare dall’Atalanta domenica prossima. La chiave è, naturalmen­te, trovare quella continuità finora mai avuta. «Abbiamo fatto un buon primo tempo con il giusto spirito, sembrava tutto facile - è l’analisi dell’allenatore della Juve -. Poi abbiamo concesso un’occasione prima dell’intervallo e siamo tornati in campo con un atteggiame­nto troppo rinunciata­rio, pensando che la partita fosse finita. Ci siamo abbassati troppo, abbiamo rischiato in qualche occasione e non abbiamo sfruttato alcune chance che ci avrebbero potuto far vivere una partita più tranquilla. Poi siamo riusciti a rimetterla sui giusti binari». Con il gol di McKennie che ha chiuso i conti. Ora Pirlo attende progressi: «La mia idea di calcio è quella di dominare un po' di più il gioco, di avere sempre una certa pressione, però per tante vicissitud­ini non siamo riusciti a farlo in tutte le partite. Dobbiamo continuare su questo tipo di calcio che ho in testa; i giocatori sono a disposizio­ne e lavoriamo per poter fare sempre meglio».

DYBALA. Un aiuto potrà arrivare anche dal rientro di Dybala, il cui futuro è ancora un rebus. «Queste sono cose che riguardano la società - sottolinea -. Io ho la fortuna di allenare campioni, Dybala è uno di questi, quindi cerco di di poterlo sfruttare al meglio ogni partita. Quest'anno non l'abbiamo mai avuto a disposizio­ne, adesso è tornato, sta molto meglio e ci aiuterà per questo rush finale. Per le decisioni, ci sono i dirigenti che penseranno a fare il loro dovere».

«La mia idea di calcio è quella di dominare il gioco Si deve insistere»

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GETTY IMAGES Andrea Pirlo, il tecnico insegue Inter e Milan in classifica
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