Ronaldo non segna e alla fine si arrabbia
Giallo per la maglia lanciata dopo il 90’: era per un raccattapalle Bentancur lo giustifica: «È la sua mentalità, per quello è arrivato ad essere uno dei migliori al mondo»
Ronaldo senza gol, Ronaldo nervoso. Non è stata domenica per il fenomeno, che è rimasto a secco. La buona notizia per la Juve è che i tre punti, fondamentali nella corsa a un posto Champions, sono comunque arrivati e i gol sono arrivati da altri protagonisti, Kulusevski, Morata e McKennie. «È importante che tutti facciano la propria parte, non possiamo aspettare sempre che risolva tutto Cristiano» sottolinea il giovane svedese. C’è vita, quindi, oltre CR7; la tanto sbandierata dipendenza dal cannoniere principe non è poi così reali. Ma andatelo a spiegare al diretto interessato che questa sia in toto una buona notizia, conoscendo quanto Cristiano viva per segnare, anche in allenamento. Perché una partita senza gol, gli lascia un sorriso a metà nonostante la vittoria. «È la sua mentalità, per quello è arrivato ad essere uno dei migliori al mondo - conferma Rodrigo Bentancur a Sky -. Quando non segna non è che si senta male con la squadra, ma con sè stesso, perché vuole fare gol in ogni partita». Basta allora riavvolgere il nastro del match al minuto 22’: Morata raddoppia ma la palla allo spagnolo arriva dopo il rimbalzo sul palo che Ronaldo ha colto da pochi centimetri, a porta vuota. Un errore incredibile, che è verosimilmente all’origine dei turbamenti del portoghese. «Avanti così», esulta comunque sui social il fenomeno, che in ogni caso non ha nascosto il nervosismo per tutta la seconda parte della gara. Specie nella porzione in cui la Juve è rimasta in superiorità numerica, con Zappacosta che si è arreso per infortunio quando il Genoa aveva concluso i cambi. «Avanti, ragazzi, siamo uno in più», è l’invito ad alzare il baricentro di qualche metro che si è percepito chiaramente dalla tribuna. Evidente la voglia di sfruttare la situazione per andare a bersaglio e arrotondare il punteggio, anche in ottica classifica cannonieri.
GIALLO. Al contrario, non c’è stata gioia e il pomeriggio di Ronaldo si è concluso con il giallo della maglietta. Sui social, il principio di incendio è stato immediato perché, secondo una prima ricostruzione, Cristiano l’avrebbe lanciata a terra, rientrando contrariato negli spogliatoi. Come se fosse stata una replica della fascia da capitano del Portogallo lanciata sul terreno di gioco del Marakanà di Belgrado, qualche settimana fa, dopo che non gli era stato convalidato il gol vittoria contro la Serbia, nonostante la palla avesse abbondantemente oltrepassato la linea. Molti sono stati i commenti di condanna per il gesto, nel quale si scorgeva una mancanza di rispetto verso la divisa e il club. In realtà, la spiegazione molto più semplice e aiuta a circoscrivere l’accaduto. Ronaldo ha sì lanciato la maglia ma ad un raccattapalle che gliel’aveva chiesta. Il ragazzo era a bordo campo e quindi la casacca è finita a terra, prima che venisse recuperata dal giovane. Una versione dei fatti confermata, peraltro, da chi era vicino alla scena. Ad ingannare a prima vista, evidentemente, è stata la dinamica del “lancio”, apparso un gesto stizzito, unita al volto scuro di Cristiano mentre usciva dal campo.
NO MULTA. Andrea Pirlo spegne il fuoco: «Ronaldo era arrabbiato perché non è riuscito a far gol. È normale che ci tenesse, soprattutto quando la partita si era messa in una certa maniera. I campioni vogliono sempre migliorarsi e vogliono lasciare sempre il segno». Il tecnico ha anche escluso l’ipotesi di una sanzione per il portoghese: «Una multa? No, non penso proprio. Cristiano era arrabbiato come capita a quasi tutti i giocatori che possono avere dei momenti di nervosismo. Non credo verrà multato, né dalla società né dall'allenatore».