Corriere dello Sport

Sinisa: Perdere così dispiaccia al club

«Nei primi 45’ la Roma ha superato due volte la metà campo» «Il Bologna tira, gioca e finisce sempre male: manca qualcosa»

- Di Giorgio Burreddu

La frustrazio­ne Sinisa Mihajlovic la mette nei gesti: un calcio a una bottigliet­ta dopo il gol della Roma, quindi un cartellino giallo (e la squalifica contro lo Spezia). Ma poi ci sono le parole, e quelle pesano anche di più. «Io non posso dire nulla ai miei ragazzi. Faccio fatica ad accettare di perdere così perché ci manca poco, nessuno ci ha messo sotto. Mi dispiace per i ragazzi, per tutti. Deve dispiacere a tutti. Anche alla società. Non possiamo sempre dire abbiamo fatto una grande partita, giocato meglio, sì, è una consolazio­ne che non serve a nulla». A giorni arriverà Joey Saputo e questo sarà il momento giusto per parlare. Di futuro, ma soprattutt­o di mercato. In avanti qualcosa manca, la carenza di gol è così evidente che Mihajlovic non può fare a meno di evidenziar­lo. «Saputo? Non lo so se arriva, quando arriva, non so se parleremo. Penso di sì. Vediamo. Dobbiamo salvarci, adesso abbiamo due partite in casa con Spezia e Torino e dobbiamo fare il massimo».

OCCASIONI. La partita dell’Olimpico contro la Roma è però dura da mandare giù. Non è più questione di digerire qualche malumore, adesso è di più: è l’idea che questa squadra è bella, «bella ma non balla» dice Mihajlovic. Ballare, segnare: facce di uno stesso problema. «In campionato abbiamo fatto solamente una partita brutta: con la Roma all’andata, e basta. Poi nessuno ci ha messo sotto. Ci manca qualcosa, e dopo la partita mi rode. Se perdo, ma gli altri sono stati bravi, non ho niente da dire. Ma qui quasi sempre succede il contrario». E’ il lato oscuro di questo Bologna, che quasi sempre gioca alla pari, si mette in luce per forza e volontà, e poi alla fine non raccoglie nulla. O magari troppo poco. Per esempio «la partita passata contro l’Inter, non meritavamo di perdere». A questa si aggiunge la sfida contro la Roma di ieri e, dice Sinisa, «visto che sono due squadre sulla carta più forti di noi mi dispiace perché in campo non si è visto».

DIRIGENTI. In campo si è vista però la rabbia di Mihajlovic, che dopo il gol dei gialloross­i ha fatto sentire le sue ragioni (senza essere ascoltato). Un po’ di nervosismo, ed è legittimo quando vedi i tuoi comporre una sinfonia e gli altri portare a casa i punti. «Tu crei, giochi e poi, per come abbiamo creato e giocato e speso vai via senza punti. Non puoi finire il primo tempo sotto di un gol, non ci sta. Hanno passato due volte la metà campo, dài». Sarà una settimana piena di domande. Ma non le farà ai suoi giocatori, «ai ragazzi non posso dire nulla». Semmai ai dirigenti. Bologna sogna il salto in avanti. La realtà è però un’altra cosa. E la partita contro la Roma, come quella contro l’Inter, ne sono lo specchio. «Spendiamo tanto, abbiamo avuto quattro o cinque occasioni ma non abbiamo fatto gol. Ci manca sempre qualcosa. Contro le squadre forti abbiamo più possesso palla e tutto il resto, e poi andiamo a casa con zero punti».

CHIARIMENT­I. C’è poi anche il tempo di chiarire qualche dettaglio con Ciccio Marocchi, che dai salotti di Sky si era sentito in dovere di chiarire il ruolo di Soriano in nazionale. Mihajlovic ne ha avute anche per lui. «La prima volta che Soriano è andato in nazionale era alla Sampdoria, e anche quell’anno aveva fatto otto gol. Ti ricordi come giocava la Samp? Con il 4-3-3». E ancora: «Secondo te, aiuta poco la fase difensiva? - chiede Sinisa a Marocchi -, guarda i falli, i giocatori che hanno fatto più falli in A. Il primo e Kucka e l’altro è Soriano. Qualcosa vorrà dire, o no?»

«Fatico a accettare, basta consolazio­ni Nessuno ci mette sotto Ma ora salviamoci»

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GETTY Rodrigo Palacio, 39 anni e Gianluca Mancini, 24 anni
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