Il Venezia sale forte: il Cosenza dura poco
Il Venezia supera la prova di maturità rifilando un ineccepibile 3 a 0 al Cosenza. Risultato che vale il sorpasso al Monza e il quarto posto in classifica. Rimane difficile invece la situazione dei calabresi, da lodare per l’atteggiamento ma incapaci di concretizzare le buone intenzioni. Contro una squadra come il Venezia la differenza l’ha fatta soprattutto il netto gap qualitativo.
TANTO VENEZIA. E’ il Venezia a prende subito l’iniziativa. Il passo è il solito: giro palla veloce e improvvise verticalizzazioni, senza forzare il ritmo. Subito evidente l’animo combattivo del Cosenza che pressa con intensità lasciando agli avversari poco tempo per ragionare. In fase di impostazione i calabresi cercano con frequenza il lancio in profondità per Gliozzi e Carretta ma in copertura i lagunari sono ordinati e puntuali. E’ del Venezia la prima occasione: cross di Ricci da sinistra, colpo di testa di Fiordilino che centra però il palo. Grintoso ma poco preciso in fase di trasmissione, il Cosenza non riesce a creare concrete occasioni da rete. Alla mezz’ora il Venezia cambia marcia e poco prima del riposo trova il gol del vantaggio con il colpo di testa di Ceccaroni – il secondo consecutivo - sugli sviluppi di un corner.
UN ALTRO COSENZA. Più deciso in avvio di ripresa il Cosenza che nei primi minuti costringe Maenpaa al miracolo su colpo di testa di Ingrosso. Il Venezia non cambia tuttavia passo, cerca con insistenza il colpo del kappaò e lo trova al 12’ con una botta dalla distanza di Crnigoj. Occhiuzzi pone l’accento in avanti e cerca una svolta tramite i cambi: la squadra non perde convinzione ma sul piano del gioco non riesce a incidere. Incide ancora, invece, il Venezia che continua ad accelerare. E’ il nuovo entrato Esposito a chiudere la gara con un gol da applausi su punizione.