Con Baldini è tutto un altro Catania Cinque gol, ora gli spareggi intrigano
GIRONE C - Risultato troppo severo per il Potenza
Fuochi d'artificio al Massimino, dove così tanti gol non si contavano da tempo. La spunta il Catania, che con Tacopina in tribuna ha centrato la quarta vittoria su altrettante partite disputate da quando Francesco Baldini ha rilevato Giuseppe Raffaele al timone. Baldini propone i cambi ipotizzati alla vigilia. C'è spazio per Golfo e Di Piazza, mentre al posto dell'infortunato Izco viene inserito un Welbeck decisamente efficace. Gallo risponde con il "solito" Potenza a trazione anteriore, con l'ex Bucolo play basso e Manuel Ricci molto alto, a frenare le folate di Calapai.
LA GARA. L'avvio premia subito l'atteggiamento degli ospiti, che approfittano della solita amnesia rossazzurra e vanno in rete con Baclet, abile a prendere il tempo a Claiton. Gli etnei sembrano scossi ma a poco a poco tornano in partita e con una gran punizione di Maldonado lasciano intendere ai lucani che la partita è ancora molto lunga. La conferma di ciò arriva al 21', quando a seguito di uno sfondamento di Pinto a sinistra è Di Piazza a vincere un rimpallo e a fare gol.
Il pari galvanizza il Catania, che comincia a crederci e che allo scadere pesca il jolly: Pinto sfonda a sinistra, il suo cross viene sporcato davanti a Marconi e arriva dall'altra parte a Calapai, che controlla e con l'aiuto di uno stinco avversario fa centro.
La ripresa si apre con un paio di contropiede del Catania mal gestiti da Russotto e Golfo (tiro sulla sagoma di Marconi in uscita), poi su un nuovo sfondamento di Calapai la carambola favorisce Di Piazza che punisce ancora il Potenza. Gara chiusa? Neanche per idea. I rossazzurri si rilassano, Coppola suona la carica e, in fuga sull'out, mette un gran pallone sui piedi del neo entrato Sandri, che in bello stile fa 3-2. La rete equivale a una sveglia sull'orecchio degli etnei, che con una straordinaria azione di Calapai e assist a Dall'Oglio trovano il poker: la rete è, però, di Russotto, che riprende in acrobazia la respinta della traversa ospite su tiro del compagno. Gli schemi saltano, Manneh divora un paio di contropiede, nel finale è Zanchi a ritrovarsi fra i piedi un pallone che Claiton aveva girato verso la porta ospite, andando a un soffio dal bersaglio. Rimedia il compagno.