MERCEDES E VANDOORNE STAVOLTA SONO PERFETTI
Il secondo Gran Premio nella Capitale regala ancora sorpassi, spettacolo ed emozioni Dal disastro del sabato al successo di ieri «Due giorni incredibili»
Roma non regala nulla. Devi sudarti ogni centimetro. E non basta nemmeno la sviolinata «Pizza, pasta e motore», la scritta in bellavista che il tedesco Pascal Wehrlein porta sull'halo della sua Porsche. «È stata un'idea del team. Tra i tre preferisco la pizza, dopo viene la pasta». Wehrlein è terzo nell'E-Prix domenicale a Roma, ma a godere è il belga Stoffel Vandoorne sulla sua Mercedes, uno dei più amati dal pubblico della serie elettrica. Tanto che puntualmente viene premiato con il fanboost, la potenza supplementare concessa dai voti degli utenti su sito e app ufficiali della manifestazione. Ma Vandoorne lo sa bene che Roma non regala nulla e celebra una domenica alla grande dopo l'agghiacciante E-Prix di sabato in cui è arrivata sì la Super Pole, ma anche una jella in confezione famiglia con la ciliegina dell'incidente con il compagno di squadra De Vries, uscito anche ieri. Il tutto sotto gli occhi di "Mr Mercedes" Toto Wolff. Secondo posto per il britannico con le phisique du role del bancario Alexander Sims, al primo podio sull'indiana Mahindra. Squalificato il francese della Rokit Venturi, Nato, che da terzo usa illegalmente un surplus di potenza per non rimanere con le pile scariche all'ultimo giro.
ALTRA STORIA. Pioggia a tratti, vento, freddo e la classifica della gara di sabato subito stravolta. Già le ultime libere sembrano poco attendibili, qualifica e Super Pole praticamente un delirio: quattro gruppi di piloti in battaglia, altrettante le versioni dell'asfalto del circuito cittadino. La Super Pole e i 3 punti in classifica vanno alla matricola neozelandese dell'Envision Virgin Nick Cassidy, che però va lungo già nel primo giro, a metà tracciato. Malissimo le Audi, con Rast e Di Grassi, spinto da Buemi, entrambi fuori. Male le Jaguar che partono in sesta fila: sesto comunque Evans (terzo l'altroieri), out sul finale per colpa di un De Vries all'arrembaggio il capoclassifica Sam Bird, secondo sabato. «Lascio Roma con 18 punti in tasca che non sono pochi, ma si poteva fare certo meglio - dice avvelenato il britannico - Sono comunque più deluso che arrabbiato». Bugia. Anonimo, poi, l'undicesimo gradino del padrone del sabato Vergne.
REDEMPTION. È invece sospiro di sollievo per la Mercedes e per l'ex McLaren Vandoorne, che con il suo secondo successo in Formula E e questi 26 punti in classifica - la vittoria più il bonus per il giro veloce - sale al quarto posto nel ranking. Una parola soltanto: «Redemption (riscatto, redenzione; ndr) Ne avevamo proprio bisogno dopo la prima giornata. Giusti i sorpassi, giusta la strategia, ottimo il team che ringrazio uno per uno». Prima un sorpasso su Nato alla quarta tornata sotto l'obelisco, poi la "marcatura stretta" su Wehrlein in regime di safety car per l'incidente di Di Grassi. Quando s'intravede la bandiera verde (sulle prime il tedesco sembra parlare di una bandiera ancora gialla), il belga è più lesto e prende possesso della gara. Dietro di lui Sims. È il menage fino al giro 15. Unica differenza, a quel punto, Nato al posto di Wehrlein. La safety entra ancora dopo il botto di Rast ed esce allo scadere dei 45 minuti di gara. Il giro supplementare con l'energia aumentata per tutti sembra una zuffa legalizzata. Capito il nervosismo di Bird?
TORNATO. «Ho dovuto tenere a bada la concorrenza e la bandiera gialla sul finale mi ha complicato la vita, contrariamente alla precedente che aveva invece contenuto il ritorno da dietro di chi usava l'attack mode - continua il 29enne Vandoorne - Con la safety car all'ultimo giro ho preso un gran respiro e mi sono messo a controllare. Sono più emozionato del solito, questo doppio weekend romano è stato incredibile». In questo caso pizza, pasta, motore e fuochi d'artificio.
La delusione di Bird «Lascio Roma con 18 punti, si poteva fare meglio»