Conte si fa bello
L’Inter non si ferma più: undicesima vittoria di fila e +11 sul Milan
La grande gioia del tecnico: «Ogni successo vale doppio, non bisogna mollare adesso Per i ragazzi sono diventato un fratello maggiore»
Nel segno dell’11: undicesima vittoria consecutiva e 11 i punti di vantaggio sul Milan secondo. L’Inter stavolta non aumenta il suo distacco in cima alla classifica, ma un’altra giornata è passata e lo scudetto è ora più vicino. Restando in ambito di numeri, per avere la certezza di festeggiare il tricolore, alla banda Conte basterà raccogliere altri 13 punti nelle ultime 8 giornate. Tutt’altro che un’impresa, insomma, per una squadra che ne ha messi insieme 74 in 30, per una media di 2,47 a partita. E’ vero che domenica prossima ci sarà lo scontro diretto con il Napoli. Ma la classifica nerazzurra è tale da poter assorbire anche un passo falso. La verità, però, è che Lukaku e soci non mostrano segni di cedimento. A meno che non si voglia considerare tale il fatto che gli ultimi 6 successi siano arrivati con un solo gol di scarto… E’ vero, magari le prestazioni non saranno così brillanti come a febbraio, quando vennero letteralmente schiantate Lazio e Milan, ma il passo di marcia non è cambiato. Anzi, è perfino aumentato.
SAN SIRO E DIFESA. Per intendersi, l’Inter è la prima squadra a fare bottino pieno delle prime 11 gare del girone di ritorno. Con il successo sul Cagliari, è stato messo definitivamente indietro il Milan che aveva toccato quota 10 nel campionato 1989/90. La differenza, nelle ultime settimane, l’ha fatta innanzitutto la difesa. Perché le potenzialità dell’attacco nerazzurro, anche al di là del tandem Lukaku-Lautaro (vedi gol di ieri di Darmian), erano già evidenti e note. Nel corso della stagione, invece, è stata la fase difensiva a crescere e migliorare, beneficiando anche di un atteggiamento tattico più accorto. Il risultato è che, in 13 giornate, Handanovic ha raccolto il pallone nella propria rete solo 4 volte. E, grazie al clean sheet numero 12 del torneo, in contemporanea con la rete del genoano Scamacca a Szczesny, quella nerazzurra, con 27 gol subìti, è ora la miglior retroguardia della serie A insieme a quella della Juventus. Inoltre San Siro, ormai, è diventato un fortino inespugnabile: sono salite a 12, infatti, le vittorie casalinghe consecutive, come era già accaduto alla squadra nerazzurra nel 1950 e nel 1971. Nel 2011, lo stesso percorso lo aveva fatto Leonardo, ma contando anche il successo precedente di Benitez il filotto arriva a 13. Conte, comunque, avrà l’opportunità di pareggiarlo il 25 aprile con il Verona.
RAMPA DI LANCIO. A proposito, alzando lo sguardo verso l’orizzonte, ora l’obiettivo è evidentemente quello di tagliare il prima possibile il traguardo. Non tanto perché c’è il timore di subire una rimonta, piuttosto come ulteriore dimostrazione di forza. Anche finire un torneo tenendo il piede sull’acceleratore, nonostante il cospicuo vantaggio accumulato, può aiutare, infatti, a costruire una mentalità vincente su cui puntare anche nelle prossime stagioni. Se Conte è considerato un “serial winner”, buona parte della truppa nerazzurra invece ha vinto poco o nulla in carriera. Questo scudetto dovrà quindi trasformarsi in una rampa di lancio per il futuro. Già, perché l’Inter è avviata a interrompere il regno della Juventus, durato ben 9 campionati. Ma l’impresa di oggi non deve essere un exploit isolato. Vale a dire che, messo nella sala trofei di Viale Liberazione il tricolore numero 19, il mirino dovrà essere immediatamente spostato sulla conquista della seconda stella.
Ha sofferto ma alla fine ha fatto festa E il Milan secondo è rimasto a -11