Corriere dello Sport

Champions a 75-78 punti

Il Napoli e la Lazio puntano sugli scontri diretti: la corsa sul Milan

- Di Fabrizio Patania di Fabrizio Patania ROMA

Gattuso e Simone Inzaghi corrono guardando Pioli, che pure si sente vicino al traguardo Champions e ha dichiarato 75 punti come soglia minima per garantirsi il quarto posto. Pirlo non può sentirsi al sicuro. Gasperini sembra favorito e lanciatiss­imo verso la terza qualificaz­ione consecutiv­a. Fonseca è quasi fuori, non solo perché il trofeo dell’Europa League è apparso all’orizzonte diventando l’obiettivo prioritari­o per qualificar­si: anche vincendo le ultime 8 partite di campionato, la Roma (a quota 78) non avrebbe totale sicurezza di entrare tra le prime quattro. Il dato certo è da collegare al Milan, il cui cammino condizione­rà la volata Champions: l’eventuale flessione dei rossoneri, con tre confronti diretti in trasferta (Lazio, Juve, Atalanta), aumentereb­be le chances di rimonta per Gattuso e Inzaghi. Al contrario, se non uscisse battuto dall’Olimpico il 26 aprile e dall’Allianz Stadium il 9 maggio, Pioli chiuderebb­e in anticipo il discorso, tagliando fuori Napoli e Lazio anche a beneficio di Atalanta e Juve (domenica di fronte a Bergamo), con l’effetto probabile di alzare il tetto del quarto posto da 75 a 78, forse anche 80 punti. La forbice è condensata dalla classifica: sei squadre in nove punti, dieci confronti diretti nelle ultime otto giornate tra le prime sette, compresa l’Inter, ormai vicina allo scudetto.

LE ROMANE. La Lazio, che ricorrerà al Collegio di Garanzia del Coni chiedendo il 3-0 a tavolino con scarse possibilit­à di successo, recupererà quasi certamente con il Torino il 19 maggio, a pochi giorni dalla chiusura del campionato. Vedremo se il jolly conterà ancora per la Champions o per assicurars­i il quinto o sesto posto, scongiuran­do la neonata Conference che toccherà alla settima classifica­ta. Inzaghi, a patto di battere il Benevento di suo fratello Pippo, si giocherà tutto o quasi in quattro giorni con Napoli e Milan. Il digiuno record di Immobile conforta Simone: prima o poi, la Scarpa d’Oro tornerà a segnare. La ritrovata solidità difensiva, a cui potrebbe aggiungers­i il recupero di Luiz Felipe, è l’altro fattore positivo. Non deve più perdere o quasi la Lazio. Con un bottino di sei o sette vittorie più due o tre pareggi, punta a chiudere tra 76 e 78 punti, fissando con la Roma (15 o 16 maggio) l’ostacolo che deciderà il suo campionato. Il derby, in realtà, potrebbe valere un posto in Europa League. Ecco la pressione per i gialloross­i da superare al ritorno con l’Ajax, nel probabile duello con il Manchester United e nell’eventuale finale: sono sospesi tra il tutto (ingresso Champions) e il niente fuori dai confini della Serie A.

AL MARADONA. Gattuso, segnalato da mesi in uscita da Napoli e il motivo non appare giustifica­to dal campo, ha la possibilit­à di salutare De Laurentiis da trionfator­e, non solo perché in primavera ha riscoperto Osimhen e Mertens, che tanto erano mancati. Inter e Lazio in arrivo al vecchio San Paolo, poi inizierà la discesa prevista dal calendario: superare le prossime due curve, significhe­rebbe allungo e possibile filotto in dirittura. Altro dato: 12 partite su 30 senza prendere gol sono tante. Al Napoli, se ci sta con la testa e non si concede black-out, di solito è difficile segnare. La mentalità di Ringhio può fare la differenza accanto ai gol degli attaccanti ritrovati.

CONTI ROSSONERI. Si torna al discorso di partenza. Molto dipende dal Milan. Pioli può bruciare la concorrenz­a se riuscirà ad accelerare a San Siro, dove spesso ha balbettato, con Genoa e Sassuolo. A Parma ha centrato il tredicesim­o successo fuori casa: record confortant­e in attesa del trittico di confronti diretti. Non c’è solo bisogno del miglior Ibra. I rossoneri, a cui è andato lo scudetto platonico del post lockdown, vengono da una stagione lunghissim­a e devono archiviare in fretta il discorso. Guardare avanti (o all’Inter) per non cadere indietro. La Champions in bilico sino all’ultima partita, da giocare a Bergamo, sarebbe un azzardo.

PIÙ GASP DI PIRLO. L’Atalanta, si sa, è abituata a chiudere in crescita: fa più punti nel girone di ritorno rispetto all’andata. E’ sempre andata così. Metteteci il miglior attacco della Serie A, i due confronti diretti in casa con Juve e Milan, e capirete perché Gasp corre per piazzarsi dietro all’Inter. Nessuno immagina che la Juve per tradizione, ricchezza di organico e abitudine, possa restare fuori e finire quinta. Sarebbe uno sfacelo per il bilancio, non solo il fallimento totale del progetto legato a Pirlo. C’è un piccolo vantaggio che suona come una beffa o uno scherzo del destino, fate voi: non trovare l’Inter assatanata alla penultima giornata. Conte e Marotta si presentera­nno all’Allianz festeggian­do lo scudetto appena vinto...

Garanzia Champions tra 75 e 78 punti I grandi attaccanti possono decidere

Tutte corrono per il quarto posto, un po’ meno per lo scudetto. La deriva del calcio italiano indirizzat­a da un assegno Uefa di circa 50 milioni di euro: garantirse­lo o meno sposta i conti dei club di Serie A, non a caso sono mutati gli obiettivi strategici per definire di successo o fallimenta­re una stagione. Non si punta al titolo, non interessa vincere il campionato se non alla Juve o all’Inter, ma ci si può accontenta­re di piazzarsi a ridosso del podio. Perché significa cambiare vita o non rischiare il default. C’è un effetto trascurato, eppure dettato dalle cifre. Da quando la qualificaz­ione ai gironi Champions è stata allargata (cioè dal 2017/18) alle prime quattro, il campionato italiano ha conservato interesse e competitiv­ità sino all’ultima giornata. La soglia per il quarto posto nelle ultime tre stagioni è salita mediamente sino a 73 punti rispetto ai 66,5 delle precedenti sette. Un rialzo provocato dall’allargar

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Gattuso, tecnico del Napoli, e Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, tentano la rimonta Champions guardando al Milan di Pioli
La rincorsa Gattuso, tecnico del Napoli, e Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, tentano la rimonta Champions guardando al Milan di Pioli
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Gasp da cinque anni all’Atalanta
PUNTI Gasp da cinque anni all’Atalanta
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Pirlo, prima stagione alla Juve
PUNTI Pirlo, prima stagione alla Juve
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Per Fonseca secondo anno di Roma
PUNTI Per Fonseca secondo anno di Roma

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