Corriere dello Sport

Dybala in sospeso Uno è di troppo

Il futuro dell’argentino è legato al destino di CR7 E la Juve abbassa la base iniziale per il rinnovo

- Di Nicola Balice

Avolte nel calcio è più complicato che in amore. Per stare insieme, infatti, non basta la volontà di due protagonis­ti, quasi sempre bisogna mettere d’accordo molte più parti. E pure per lasciarsi non è sufficient­e che uno solo dica basta, a meno che non si arrivi alla naturale scadenza del contratto. Così nella storia d’amore che da tempo sembra giunta ai titoli di coda tra la Juve e Paulo Dybala, dirsi addio è tutt’altro che semplice. Perché in questo caso è il club ad aver deciso sarebbe meglio finirla qui, i rapporti sono quelli che sono ma

Dybala non sembra ancora intenziona­to a mollare la propria maglia numero dieci. Ora mancano 14 mesi o poco più alla scadenza del contratto, la Juve non vuole rischiare la beffa di perdere la Joya a zero, spinge per una cessione tutt’altro che semplice ma che darebbe linfa a un bilancio che ha bisogno di 100 milioni di plusvalenz­a entro il 30 giugno. E una volta di più i dubbi sul futuro di Dybala si intreccian­o con quelli di Cristiano Ronaldo.

UNO DI TROPPO. La sensazione è, infatti, che la Juve non possa permetters­i di trattenere sia CR7 che Dybala. Un confronto tra Ronaldo e la dirigenza arriverà solo nelle prossime settimane ma la Juve ha fretta di sapere se dover costruire la squadra attorno a lui o se dover affrontare il dopo CR7. E anche se da qui al termine del campionato Pirlo dovrà e potrà tornare a contare anche sulla coppia Dybala-Ronaldo, solo in caso di addio del portoghese potrebbero riaprirsi gli spiragli anche economici per una nuova vita in bianconero di Paulo.

IL RINNOVO. La trattativa per il rinnovo di Dybala, infatti, non è più solo congelata ma è tornata al punto di partenza. Gli eventi delle ultime settimane, interni ed esterni, hanno fatto scadere il tempo utile per dire sì alla proposta della scorsa estate da 10 milioni netti bonus inclusi, se proprio la trattativa dovesse ripartire si riprendere­bbe dalle condizioni dell’attuale contratto firmato nell’aprile 2017 (7,3 milioni bonus inclusi). Ma se da un lato la volontà

di Dybala rimane quella di restare, dall’altra l’idea di essere trattato effettivam­ente come l’uomo simbolo non cambia. E in caso di permanenza, l’avvicinars­i della scadenza di contratto posizioner­ebbe il coltello dalla parte del manico al giocatore. Fabio Paratici ancora domenica ha ribadito come i contatti con l’agente di Dybala, Jorge Antun, in realtà siano continui. Ma che la crisi economica impone riflession­i e nuovi sensi di responsabi­lità. Insomma, se non sono passi indietro di sicuro non sono passi in avanti.

IL MERCATO. Nel frattempo la Juve batte il mercato in lungo e in largo, con il piano di produrre un centinaio di milioni di plusvalenz­e entro l’estate. Offerte cash di questi tempi sarebbero forse troppo ridimensio­nate anche dalla Premier, da dove sono arrivati i sondaggi di Chelsea e Tottenham. Piuttosto uno scambio potrebbe sistemare bilancio e campo allo stesso tempo, da settimane se ne parla col Barcellona anche se l’incastro giusto non è stato ancora individuat­o (i blaugrana propongono Griezmann e Dembélé). Ma si può scaldare la pista col Psg, consideran­do il caso legato a Mauro Icardi, contatti continui e incontri in programma tra la dirigenza bianconera e Wanda Nara confermano l’interesse mai sopito della Juve. Solo che poi Dybala deve dire di sì all’addio, il nuovo club per convincerl­o dovrebbe dargli quello che la Juve non hai mai voluto concedergl­i realmente: non è solo una questione di soldi, la Joya vuole una squadra che punti a vincere consideran­dolo il numero uno. Stare insieme è diventato quasi impossibil­e. Lasciarsi, a questo punto, è comunque difficilis­simo. Ma forse necessario.

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