Dybala in sospeso Uno è di troppo
Il futuro dell’argentino è legato al destino di CR7 E la Juve abbassa la base iniziale per il rinnovo
Avolte nel calcio è più complicato che in amore. Per stare insieme, infatti, non basta la volontà di due protagonisti, quasi sempre bisogna mettere d’accordo molte più parti. E pure per lasciarsi non è sufficiente che uno solo dica basta, a meno che non si arrivi alla naturale scadenza del contratto. Così nella storia d’amore che da tempo sembra giunta ai titoli di coda tra la Juve e Paulo Dybala, dirsi addio è tutt’altro che semplice. Perché in questo caso è il club ad aver deciso sarebbe meglio finirla qui, i rapporti sono quelli che sono ma
Dybala non sembra ancora intenzionato a mollare la propria maglia numero dieci. Ora mancano 14 mesi o poco più alla scadenza del contratto, la Juve non vuole rischiare la beffa di perdere la Joya a zero, spinge per una cessione tutt’altro che semplice ma che darebbe linfa a un bilancio che ha bisogno di 100 milioni di plusvalenza entro il 30 giugno. E una volta di più i dubbi sul futuro di Dybala si intrecciano con quelli di Cristiano Ronaldo.
UNO DI TROPPO. La sensazione è, infatti, che la Juve non possa permettersi di trattenere sia CR7 che Dybala. Un confronto tra Ronaldo e la dirigenza arriverà solo nelle prossime settimane ma la Juve ha fretta di sapere se dover costruire la squadra attorno a lui o se dover affrontare il dopo CR7. E anche se da qui al termine del campionato Pirlo dovrà e potrà tornare a contare anche sulla coppia Dybala-Ronaldo, solo in caso di addio del portoghese potrebbero riaprirsi gli spiragli anche economici per una nuova vita in bianconero di Paulo.
IL RINNOVO. La trattativa per il rinnovo di Dybala, infatti, non è più solo congelata ma è tornata al punto di partenza. Gli eventi delle ultime settimane, interni ed esterni, hanno fatto scadere il tempo utile per dire sì alla proposta della scorsa estate da 10 milioni netti bonus inclusi, se proprio la trattativa dovesse ripartire si riprenderebbe dalle condizioni dell’attuale contratto firmato nell’aprile 2017 (7,3 milioni bonus inclusi). Ma se da un lato la volontà
di Dybala rimane quella di restare, dall’altra l’idea di essere trattato effettivamente come l’uomo simbolo non cambia. E in caso di permanenza, l’avvicinarsi della scadenza di contratto posizionerebbe il coltello dalla parte del manico al giocatore. Fabio Paratici ancora domenica ha ribadito come i contatti con l’agente di Dybala, Jorge Antun, in realtà siano continui. Ma che la crisi economica impone riflessioni e nuovi sensi di responsabilità. Insomma, se non sono passi indietro di sicuro non sono passi in avanti.
IL MERCATO. Nel frattempo la Juve batte il mercato in lungo e in largo, con il piano di produrre un centinaio di milioni di plusvalenze entro l’estate. Offerte cash di questi tempi sarebbero forse troppo ridimensionate anche dalla Premier, da dove sono arrivati i sondaggi di Chelsea e Tottenham. Piuttosto uno scambio potrebbe sistemare bilancio e campo allo stesso tempo, da settimane se ne parla col Barcellona anche se l’incastro giusto non è stato ancora individuato (i blaugrana propongono Griezmann e Dembélé). Ma si può scaldare la pista col Psg, considerando il caso legato a Mauro Icardi, contatti continui e incontri in programma tra la dirigenza bianconera e Wanda Nara confermano l’interesse mai sopito della Juve. Solo che poi Dybala deve dire di sì all’addio, il nuovo club per convincerlo dovrebbe dargli quello che la Juve non hai mai voluto concedergli realmente: non è solo una questione di soldi, la Joya vuole una squadra che punti a vincere considerandolo il numero uno. Stare insieme è diventato quasi impossibile. Lasciarsi, a questo punto, è comunque difficilissimo. Ma forse necessario.