Ibra va al ristorante scoppia la polemica
Lo svedese fotografato in un locale in zona rossa a Milano Lo chef Simonato ha confermato l’incontro privato Il giocatore: «Un bicchiere di vino tra amici per parlare di affari». Zlatan è testimonial della Regione contro il Covid. Oggi il verdetto del giu
Altro cartellino rosso per Zlatan Ibrahimovic, ma questa volta il campo non c’entra. La punta del Milan è stato immortalato in un ristorante milanese in compagnia di amici nella giornata di domenica 11 aprile, quando tutta la regione Lombardia era ancora in piena zona rossa (da ieri passata ad arancione). Le foto (scattate e pubblicate per prima da Fanpage) ritraggono l’attaccante rossonero al ristorante, insieme ad altre persone, tra cui l’ex giocatore Ignazio Abate, con dei calici di vino a tavola. La fonte anonima che ha fornito le testimonianze visive ha aggiunto che Ibrahimovic si è fatto aprire il ristorante di Tano Simonato, proprietario del locale "Tano passami l'olio" per pranzare attorno alle 13.30, violando di fatto le regole di chiusura imposte dal Dpc che prevedono restrizioni per il Covid. Tra le altre cose Zlatan era stato scelto proprio dalla regione Lombardia come testimonial per la lotta al Coronavirus, e in uno slogan invitava i cittadini lombardi a indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale: «Il virus mi ha sfidato e io ho vinto, ma tu non sei Zlatan non sfidare il virus», recitava in un video diffuso sui social qualche mese fa. «Usa la testa e rispetta le regole: distanziamento e mascherine».
LA VERSIONE DEL RISTORATORE. Lo chef Simonato ha confermato la presenza al ristorante del fuoriclasse svedese, ma ha negato che Ibrahimovic e gli altri commensali abbiano pranzato: «Ibra, Ignazio (Abate) con un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d'ore e poi se ne sono andati a casa», ha spiegato a Fanpage il proprietario. «È stata una cosa tra amici, normali, siamo amici e noi ogni tanto ci vediamo da me se non ci vediamo da altri amici. Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto un bicchiere di vino».
FONTI VICINE AL GIOCATORE. Diversa invece la versione che filtra da fonti vicine al giocatore. Ibrahimovic si sarebbe recato sul posto per un incontro privato di lavoro con un numero limitato di persone, e non per pranzare. Zlatan non avrebbe mangiato assieme agli altri ospiti (ma solo bevuto un bicchiere di vino) e sarebbe rimasto poco più di un'ora per discutere di business. Sicuramente una leggerezza da parte del bomber milanista, ma l’intento della riunione era a scopo lavorativo.
ATTESA PER LA SQUALIFICA. Ieri lo svedese ha ripreso gli allenamenti insieme a tutta la squadra, ma sicuramente non parteciperà alla prossima partita di campionato contro il Genoa a causa del rosso rimediato nell’ultimo impegno contro il Parma. C’è grande attesa per il verdetto del giudice sportivo che oggi si pronuncerà sulla squalifica dello svedese. Il club si aspetta una sola giornata, ma nel caso in cui dovessero essere due o più turni, il Milan sarebbe pronto a scendere in campo con i suoi legali per tutelare il giocatore e fare ricorso. «Sarà fatto certamente ricorso nella malaugurata ipotesi che le giornate di squalifica per Ibrahimovic siano addirittura due», ha spiegato a Radio Kiss Kiss l’avvocato del Milan, Leandro Cantamessa. «Se l’arbitro Maresca ammetterà di aver sbagliato, Ibra potrà giocare la prossima gara pur essendo stato espulso a Parma. In caso contrario potrebbero dargli una giornata di squalifica o anche due, ma sarebbe profondamente sbagliato», ha aggiunto Cantamessa. Tutto dipende da ciò che il fischietto campano ha redatto nel referto: «Se l’arbitro dirà di aver sbagliato, la questione si ribalterà. Si è trattato di un equivoco, davvero. Ho ascoltato i sonori riprodotti: sono frasi innocenti, non c’è neanche una particolare vena polemica». Inoltre può essere anche la settimana dell’annuncio del rinnovo contrattuale di Zlatan fino al 30 giugno del 2022.
L’avvocato del club spera in un referto dell’arbitro Maresca favorevole al Milan