Corriere dello Sport

«Una tra Napoli e Lazio Ma che bella l’Atalanta!»

Bruno Giordano analizza lo sprint per la Champions «Vedo solo due posti disponibil­i: il Milan è troppo avanti. I talenti e gli scontri diretti avranno peso»

- Roma di Antonio Giordano

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Per chi l’ha visto e per chi non c’era, il suo calcio sapeva di rock, declamereb­be Fossati: un rock bambino, magari un po’ latino, che spinse Maradona a dirglielo a modo suo: «Bruno è il più forte calciatore italiano con il quale ho giocato». Bruno, cioè Giordano, è stato un po’ musica e anche un po’ poesia, il genio ribelle uscito dai luoghi comuni dell’area di rigore: non un centravant­i normale, uno che “sentiva” sempliceme­nte la porta, ma che annusava l’aria e poi la profumava di suo, della sua eleganza persino sfacciata e che adesso, dinnanzi ad un pallone e a un interrogat­ivo - ma chi andrà in Champions? - si tuffa senza nostalgia tra i bomber. Lo deciderann­o loro.

Senza andare dove la porterebbe il cuore, Giordano, ci dica che secondo lei arriverà in Champions. «Mi piacerebbe che ci riuscisser­o assieme Napoli e Lazio, ma temo che una finirà per restare fuori. Ci sono due posti per quattro squadre, perché il Milan ha un vantaggio che sarà determinan­te e quindi, se la giocherann­o le altre».

Roma esclusa, par di capire. «La scelta di puntare sull’Europa League mi sembra chiara e anche per certi versi condivisib­ile. O forse sarà tale solo in caso di vittoria, come spesso succede. Però la Roma, una volta superato l’Ajax, avrebbe poi solo centottant­a minuti, probabilme­nte con il Manchester United, che la separerebb­ero dalla finale. E quindi, ci sta che la testa sia altrove».

Cosa varrà di più, adesso?

«Il valore delle squadre mi verrebbe da dire, pensando a Juventus e Napoli, ma poi vedi giocare l’Atalanta e ti interroghi: può mai restare fuori chi più delle altre ti ruba l’occhio per bellezza?».

Non ne usciamo, se non all’ultima giornata.

«Temo di sì e ci sarà da divertirsi. Gli scontri diretti finiranno per incidere, domenica c’è Atalanta-Juve, quattro giorni doppo ci sarà Napoli-Lazio. E intanto, sempre alla prossima, c’è pure Napoli-Inter».

Il talento pesa.

«Ad ognuno il suo. Sulla Juventus si sa; e sul Napoli pure, se pensiamo che a Genova, con la Sampdoria, ha tirato fuori Zielinski e ha messo dentro Mertens. Ma l’Atalanta risponde, solo per fare alcuni nomi degli attaccanti, con Zapata e Muriel; e la Lazio, che senza i gol di Immobile deve risolvere un problema, trova sempre Milinkovic-Savic».

Il campo sta fornendo indicazion­i.

«Il Napoli sta bene, quasi benissimo, dopo aver dovuto superare problemi che avrebbero potuto distrugger­lo. E invece è stato bravo Gattuso a risistemar­lo. Ha calciatori importanti, perché Insigne, Koulibaly, l’ultimo Fabian Ruiz spostano i valori. Ma c’è una quantità notevole in chiunque».

Si giocherà (pure) sui dettagli. «Ma alla fine verrà premiata chi avrà meritato. Non esisterà casualità. La sfortuna esiste però può essere relativo. L’Atalanta a Firenze era sopra 2-0, si è fatta rimontare, poi l’ha sistemata subito. Vuol dire che ha dentro di sé valori che contano».

Scelga un calciatore che la fa “impazzire”, tra quelli che dovranno decidere la corsa Champions.

«Vado oltre e voto Lautaro Martinez, che ha giocate pazzesche e nel giro di un biennio diventerà tra gli attaccanti più completi al mondo. Però la Juventus ha Cristiano Ronaldo, il Milan ha Ibrahimovi­c e il Napoli ha Mertens e allora vado in crisi. Mi direte: hanno un’età. Ma guai a chi ce li tocca: riempiono il nostro campionato e lo rendono affascinan­te».

«Un bomber su tutti? In questa Serie A dico Lautaro: ha giocate pazzesche»

La “vecchiaia” è sempliceme­nte una sensazione?

«Un dato anagrafico che in quei sedici metri, facciamo anche meno, sparisce».

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LAPRESSE Bruno Giordano, 64 anni

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