Corriere dello Sport

Ruiz-Demme, che coppia “Sfrattato” Bakayoko

Dalla gara con il Sassuolo a Reggio Emilia, doppia certezza a centrocamp­o L’esuberanza tecnica dello spagnolo il dinamismo e la regolarità del tedesco: è la cerniera che Rino voleva

- Di Antonio Giordano

Due è sempre meglio di uno: elementare, Watson. E però ormai nessuno mai se è peggio di tre. Per il Napoli ha scelto, lo ha fatto da un po’, fondamenta­lmente da Reggio Emilia, 3-3 contro il Sassuolo, quando Fabian RuiZ e Demme hanno suggerito che la coppia giusta, in mezzo al campo, fosse quella da loro composta. Fuori Bakayoko e la striscia, avviata con il 2-0 sul Benevento, si è magicament­e allungata, e il Napoli ha scoperto, improvvisa­mente, di essere uscito dal proprio laboratori­o con una formula che sembra ormai quella giusta, probabilme­nte la definitiva. La svolta tattica, all’interno di un meccanismo che sembra non voglia essere più alterato, né lievemente riveduta, adesso si chiama 4-23-1, sta vagamente fuori dal tridente, tranne quando Zielinski s’abbassa, e ciò succede sempre meno frequentem­ente, e fonde il dinamismo e la regolarità di Demme con l’esuberanza tecnica, la padronanza del palleggio, la capacità di inserirsi di Fabian Ruiz.

COME SI CAMBIA. In quella serata divenuta un’ossessione, per una vittoria buttata via all’ultimo battito di ciglia, su un pallone governato male e ripetutame­nte da tre interpreti (in ordine non casuale: Di Lorenzo, Bakayoko e Manolas), il Napoli ha scoperto la formula giusta, quella inseguita e cercata vanamente per troppe settimane, sarebbero mesi, e rimasta però sempre ai margini dei pensieri. Fabian Ruiz e Demme - da quando è emersa la nuova configuraz­ione - assieme hanno perso una sola partita, quella di Torino con la Juventus: sarà un caso, ma non lo è, che dentro questi quaranta giorni, ci sia finita la rimonta della speranza Champions, una schermatur­a più solida, una distribuzi­one più massiccia ed un assortimen­to che ha consentito di rimettere ordine nelle due fasi. Demme e Fabian hanno riscritto la grammatica del Napoli, normalizza­ndola in certi momenti ed in altri arricchend­ola, attraverso l’utilizzo di un vocabolari­o divenuto più ampio: adesso, e tranne episodi come nella prima ora della sfida con la

Juventus, c’è una personalit­à ch’emerge ed è sprigionat­a mescolando­si l’uno all’altro, imprimendo alle gare i ritmi più utili al giro-palla.

LA RIVINCITA. Fabian Ruiz è uscito dagli equivoci, da quella zona d’ombra che gli era costata persino la simpatia popolare, trascinand­o uno dei talenti più eleganti del calcio europeo alla soglia della disaffezio­ne. Nel Napoli ora c’è con spessore ed autorevole­zza, ha la consapevol­ezza di essere garantito alle spalle da Demme, la facilità nel dialogo con chi gli sta davanti ed ha pure trovato il gol, a Marassi, come ormai non gli succedeva da un bel po’ (l’ultima volta in campionato, oltre un girone fa, nel 4-0 con la Roma). Fabian Ruiz è tornato a rappresent­are il prodotto più invitante della «meglio gioventù» continenta­le, l’ha fatto attraverso un processo di crescita che la presenza di Demme ha favorito e probabilme­nte accelerato. E ora, il tandem va: direzione Champions, si vedrà.

L’intelligen­za tattica di Diego permette anche inseriment­o in attacco di Fabian

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 ?? MOSCA LAPRESSE ?? Lo spagnolo Fabian Ruiz, 25 anni, centrocamp­ista del Napoli
L’italo-tedesco Diego Demme, 29 anni, mediano azzurro
MOSCA LAPRESSE Lo spagnolo Fabian Ruiz, 25 anni, centrocamp­ista del Napoli L’italo-tedesco Diego Demme, 29 anni, mediano azzurro
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