Sergej a tutto campo è l’asso della Lazio
È il centrocampista della Serie A che ha prodotto più punti: 11. Con sette gol e otto assist è quarto in Europa, ma i primi tre giocano sulla trequarti
Spregiudicato: «Ora altre vittorie, non ne bastano quattro di fila». Smisurato: i 7 gol in campionato sono valsi 11 punti, nessun centrocampista ne ha prodotti tanti in serie A. Incaricato: è Sergione Milinkovic il Filo di Arianna che può ricondurre Inzaghi in Champions. Solo Immobile, nella Lazio, ha regalato più punti di lui (14 contro 11). E nella classifica dei giocatori più produttivi per la classifica, il Sergente è in compagnia di Muriel (11 punti regalati all’Atalanta), Insigne (12 al Napoli), CR7 (13 alla Juve), Ibra (15 al Milan) e Lukaku (16 all’Inter). Sei gol su sette sono stati pesanti, quelli rifilati all’Inter (all’andata), al Torino, allo Spezia, al Sassuolo, al Crotone e al Verona. L’ultimo hurrah è arrivato dopo aver annientato la resistenza finale della squadra di Juric. Milinkovic ha sfondato quella trincea di cemento e ha conquistato la vittoria che ha tenuto la Lazio in corsa Champions.
L’ASSO FINALE. Ciro è a digiuno da 8 partite di campionato, non era mai accaduto. Correa è fermo a 3 gol, Muriqi a 1. Caicedo è l’unico che sta garantendo gol (8) e punti pesanti (9), il golazo annullato a Verona grida vendetta. Inzaghi ringrazia Milinkovic e Luis Alberto (8 reti in A), i centrocampisti col vizietto. Ma Sergej è Sergej, è diventato un uomo dalle mille risorse. Mediano, mezzala, centravanti d’occorrenza. Gioca da tiranno in qualsiasi parte del campo, a seconda dei momenti, delle necessità. Fa quello che gli raccomandano di fare e quello che non ti aspetti. Gioca dentro le mischie, piomba in area di rigore. I numeri della sua stagione rispecchiano il rendimento in campo. Ai 7 gol vanno aggiunti gli 8 assist serviti ai compagni, 15 colpi totali (record personale eguagliato, risaliva alla stagione 201718). In Europa è quarto dietro Bruno Fernandes del Manchester United (16 gol e 11 assist), Marcos Llorente dell’Atletico Madrid (9 gol e 8 assist) e Mkhitaryan della Roma (9 gol e 8 assist). Ma tutti loro giocano da trequartisti. Uomo-squadra, uomo-gol, uomo-Champions. E’ l’evoluzione di Sergej, in crescita esponenziale a 26 anni. Dà coperture e a volte geometrie, dà slancio agli attaccanti, scambiando ganci e montanti spaventa i centrocampisti avversari. E quando si presenta in area è capace di assalti vibranti. Milinkovic,
non più narciso, è diventato padrone del campo. Una stagione così completa, la sesta in biancoceleste, non l’aveva mai vissuta. E’ sempre stato continuo, promette di chiudere in crescendo.
L’ATTACCAMENTO. Leader, tifoso. C’è un senso umano dietro le sue prodezze. Per anni è stato in ballo per giocare nei top club, anche nel Real Madrid, club che ammira e sogna da sempre. Non ha mai smesso di voler bene alla Lazio, di lottare per lei. E questo sentimento è cresciuto. «Se giocherò la Champions l’anno prossimo? La giocherò, spero con la Lazio», ha detto il Sergente. Se rimarrà a Roma lo farà con soddisfazione, così come è sempre accaduto. E’ sotto contratto fino al 2024, nelle scorse settimane sono rimbalzate nuove voci dalla Spagna, preannunciano un’offerta del
Real Madrid da 70 milioni. In Italia si riparla di Juve e Inter. Era stato etichettato mister 100 milioni per la valutazione data da Lotito, un prezzo che nessuno riesce più a coprire. Con Inzaghi e il presidente ha un legame forte, idem con i laziali. Sarà un’estate piena di incognite, solo la Champions può limitarle. Nei primi anni, Sergej, sembrava un pezzo di ghiaccio, non lo è. Di Milinkovic piacciono le specialità calcistiche e i tifosi laziali hanno scoperto il suo attaccamento alla maglia. Non è un campione plastificato, è diventato uno dei più presenti sui social, uno dei più espressivi e simpatici. Su Instagram, dopo Verona, s’è divertito a pungere un po’ tutti. «Quando gli avversari al fantacalcio credono di averti battuto, ma tu hai il Sergente che nel recupero fa la sorpresa», una delle frasi con più “like”. Vale anche per gli avversari Champions.
Per il Sergente una stagione da incorniciare I biancocelesti gli chiedono un finale scoppiettante per centrare la conferma in Champions Ha promesso altri colpi
Mediano, mezzala e anche centravanti Leader e tifoso, ora non pensa al futuro