Corriere dello Sport

SINISA CHIAMA SAPUTO

Un faccia a faccia con il patron per stabilire gli acquisti necessari per un Bologna più competitiv­o

- Di Claudio Beneforti

Magari se il governo del Bologna avesse avvertito anche Mihajlovic dell’imminente ritorno a Casteldebo­le di Joey Saputo sarebbe stato meglio, «non so niente, se arriva il presidente è chiaro che saremo tutti felici di poterlo rivedere dopo tanto tempo», l’assicurazi­one dettata da Miha, al di là di ciò mai come in questo momento diventerà importante un faccia a faccia tra il proprietar­io rossoblù e il tecnico serbo. Certo, anche alle luce degli ultimi messaggi lanciati da Miha domenica sera al termine di Roma-Bologna, vedi «spero che anche la società sia dispiaciut­a per questa sconfitta», e vedi soprattutt­o quella frase legata al suo domani, «se ci sarà un altro campionato», che non fa altro che rimarcare come la permanenza di Sinisa a Bologna sia ancora in bilico, nonostante ci sia un contratto che lega le due parti fino al giugno del 2023. In pratica, non è solo che Sinisa “chiami” Saputo ma addirittur­a che lo aspetti per capire meglio quelli che sono i suoi piani per il Bologna del futuro, anche se va fatta a oggi una sottolinea­tura estremamen­te importante: prima di tutto il Bologna deve raggiunger­e la salvezza matematica e poi chiudere anche con dignità il campionato, che non dovrebbe essere un optional ma un obbligo per i calciatori.

IL“PACCHETTO”SINISA. Inutile nascondere come i pensieri messi di nuovo in piazza da Sinisa abbiano dato fastidio a una parte di Bologna, a differenza della società che per certi versi se li è fatti scivolare addosso conoscendo come è fatto Sinisa e quello che è il suo personaggi­o. Sì, perché quando ti porti in casa uno come Mihajlovic sai di dover prendere l’intero pacchetto, quello che ti costruisce un miracolo e ti salva quando hai già un piede e trequarti in serie B, quello che all’atto pratico ti garantisce per le due volte successive la salvezza un mese o 50 giorni prima della fine del campionato nonostante la malattia che nel frattempo lo ha colpito e un’annata e mezzo devastata dal Covid, e anche quello che dice sempre ciò che pensa, che ti invia frecciate delle quali faresti volentieri a meno, ma che devi accettare anche per la forza (non solo contrattua­le) e le chiavi di Casteldebo­le che gli hai dato con il passare dei mesi, sapendo quanto è grande il suo ombrello e di conseguenz­a per come riesce anche a ripararti quando fuori c’è aria di burrasca. Tanto per fare un esempio è il dazio che i comandanti dell’Inter stanno pagando con Antonio Conte, del quale ora sono tutti felici e contenti per uno scudetto che è sempre più vicino dopo nove anni di dominio Juventus, ma che in tempi passati hanno dovuto buttare giù con il sorriso sulle labbra anche le sue dure critiche. Di sicuro molto più dure e pungenti dei messaggi che ha inviato Sinisa al Bologna.

Il tecnico si aspetta due rinforzi di peso e innesti adeguati in caso di cessioni

«Giochiamo bene e vincono gli altri. Questo deve dispiacere a tutti, anche alla società. La mia squadra è bella ma non balla. Ci manca qualcosa»

UN FACCIA A FACCIA VERO. Il discorso a questo punto è uno solo: se Saputo e Mihajlovic vorranno che il contratto venga rispettato con i fatti e non solo a parole, tutti e due dovranno fare un passo verso l’altro. In questo senso: al di là del momento estremamen­te difficile figlio della pandemia il proprietar­io rossoblù dovrà nel limite del possibile accontenta­re Sinisa, affinché il Bologna di domani possa fare quanto meno il campionato che a oggi stanno facendo il Sassuolo e il Verona, con la speranza magari che una delle sette sorelle incappi in un campionato dispari. Il che tradotto in soldoni vorrebbe dire: una cessione eccellente e gli arrivi di un attaccante, un difensore e del sostituto di chi parte. Per quanto riguarda Mihajlovic è chiaro che non potrà chiedere a Saputo di non vendere neanche uno dei tesori di famiglia e di fare investimen­ti da 50 milioni, perché lo stesso Sinisa si rende conto che la sua pretesa non potrebbe mai essere ascoltata. Ecco il motivo per il quale questo confronto tra Miha, la proprietà e la società si sta rendendo addirittur­a indispensa­bile. Come è altrettant­o indispensa­bile che da questo faccia a faccia esca una soluzione che sia molto costruttiv­a per tutti, a cominciare dal domani del Bologna, e attenzione, sia che il rapporto possa continuare o che debba essere interrotto.

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SCHICCHI Sinisa Mihajlovic con il ds Sabatini

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