Danilo emblema della stagione: molti applausi ed errori decisivi
IL BRASILIANO È UN TRASCINATORE MA PAGA CARO OGNI LEGGEREZZA Il difensore finora ha dato molto alla squadra. Ma alle buone prove non sono seguiti sempre i risultati
BOLOGNA
Nella notte di Danilo all’Olimpico c’è dentro proprio tutto: un gol sbagliato, un errore in difesa, l’illusione di un successo, la dura legge della sconfitta. Il calcio è un puzzle di storie, una sommatoria di situazioni. E quelle che compongono la partita di Danilo sono in fondo l’emblema esatto della stagione del rossoblù. Cioè un grido di gloria strozzato per una rete che poteva essere, che è stata solo sfiorata, e poi la consapevolezza di aver permesso alla Roma di prendersi i tre punti. Ascesa e caduta in appena quarantacinque minuti. Non è strano che proprio lui, Danilo, rappresenti tutto questo. Il brasiliano è di quelli che hanno sempre portato avanti il gruppo, che sempre hanno dato un contributo forte alla causa del Bologna. Ma dalla partita di Roma ancora una volta viene fuori la fragilità di una squadra che al primo errore prende gol. Meritava di più il gruppo di Mihajlovic, invece ha raccolto solo applausi e voglia di crescere.
PARTITA. Un film, questo, che sta tutto dentro alla partita di Danilo. E’ lui che al 22’ ha la palla per il vantaggio (sarebbe stato più che meritato) del Bologna. Un tocco che da buona posizione si trasforma in un tiro con le infradito. D’altra parte non è il gol il suo mestiere, semmai a Danilo spetta il compito di evitarli. Invece è proprio il centrale rossoblù che a un minuto dalla fine del primo tempo sbaglia e permette a Borja Mayoral di trovare il vantaggio. In quelle due azioni non c’è solo tutta quanta la partita del Bologna: sono anche la metafora di un anno che troppo spesso è stato viziato dalle delusioni inattese, dalle grandi prestazioni non supportate dai risultati. Lo ha detto Mihajlovic: contro le big giochiamo alla pari, poi qualcosa ci manca. E’ il bomber da molti gol, certo. Ma è anche la gestione di alcune situazioni della partita che soprattutto in difesa fanno male.
RINNOVO. Il contributo di Danilo non si può discutere, ha giocato 29 partite saltandone solo una per squalifica. A 36 anni il brasiliano è ancora lì che trascina i compagni in allenamento, che li sprona. Danilo è, insieme a Palacio, uno dei veri motori della squadra. Ma certo l’arrivo di Soumaoro (e la sua certa conferma anche per la prossima stagione: il Bologna eserciterà il riscatto) è il primo passo per un rinnovo in difesa che dovrà avvenire per forza. Danilo chiederà ancora un anno di contratto, ma a questo punto sembra complicato un rinnovo. L’anno scorso, in sede di trattativa, chiese due anni, alla fine lui e il club si accordarono per una stagione. Può essere ancora una risorsa, ma molto dipenderà da quello che il Bologna vorrà fare, da come vorrà rinforzare l’organico, da come lavorerà in questo senso. Se il club opterà ancora per la linea verde, allora Danilo potrebbe chiudere qui la sua avventura rossoblù. Quest’ultima fase del campionato sarà fondamentale per capirlo.
Il centrale ha prima sfiorato il gol e poi ha permesso alla Roma di segnare