“Impunità di gregge”, la rivoluzione
Abusi e violenze nello sport giovanile e femminile: il libro di Simonetti rompe il silenzio
“Era consensiente”. “Provocava”. “Se l’è cercata”. “E’ impossibile perché affetto da impotenza”. Sono frasi che conosciamo, perché già sentite o perché somigliano molto a quelle che “giustificano” o “spiegano” - semmai sia possibile giustificare o spiegare - la violenza o l’abuso sulle donne. Quello che ancora poco si sa è che queste frasi riecheggiano nelle aule giudiziarie e delle Federazioni sportive quando si processano casi di violenza e abusi nello sport, ai danni di atlete, adulte, e minori, sia maschi sia femmine.
GLI IMPUNITI. Di cosa stiamo parlando ce lo dice, in pagine amare del libro “Impunità di gregge” (edito Chiarelettere), Daniela Simonetti, giornalista dell’agenzia Ansa e presidente dell’Associazione Change the game, da lei fondata, che raccoglie le denunce di molestie da parte di giovani sportivi e di atlete che nello sport cercano il paradiso e trovano l’inferno.
Il libro di Simonetti è l’incipit di una rivoluzione lenta a esplodere, ma necessaria per fermare un trend drammaticamente “tollerato” come una consuetudine. Pagine dolorose, di un dolore reale vissuto dalle vittime che diventa poi proprio di chi legge. Chiudere gli occhi come davanti a un film dell’orrore non si può, gli occhi si possono tutt’al più strizzare per vedere come attraverso a una fessura, perché la vista piena sulle violenze che hanno subito bambini e bambine, ragazzi e ragazze per mano di coach pedofili o molestatori, fa malissimo. Fa malissimo scoprire che lo sport può essere un luogo pericoloso, dove bullismo, molestie, ricatti portano le vittime a uno stato di vergogna tale da rinunciare allo sport stesso, da impazzire fino a sfiorare anche l’idea del suicidio.
IL CAMMINO. Nello sport non funziona di certo tutto così, ma non si tratta nemmeno solo di “quattro mele marce”. Le storie narrate da Simonetti provengono da ogni tipo di disciplina. In Italia nel 2019 sono stati oltre venti i casi giudiziari di abusi sessuali nello sport, che hanno avuto un’eco bassissima se non nulla. Come era una volta il femminicidio, relegato a raptus di gelosia, prima di avere una sua identità di omicidio di donna per mano di uomo, e avere risonanza anche nei media.
Il cammino nel buio di un simile inferno nel mondo dello sport richiede evidentemente tempi lunghi, ma è un percorso da affrontare fino in fondo come è stato per il femminicidio e prima ancora per il doping. Non c’è salvezza senza consapevolezza. Ed è questo tra l’altro l’obiettivo del libro e il lavoro dell’Associazione di Simonetti “Change the game”
NECESSARIO. Sono tante le storie narrate in “Impunità di gregge”, un libro che non mira a suscitare compassione per le povere vittime, ma che vuole essere il punto e a capo di una terribile realtà fatta anche di omertà e falsità che riguarda tutto il mondo, che parte dall’America, dalla grande denuncia nella ginnastica contro Larry Nassar, e attraversa gli oceani fino al nostro Paese.
Il libro è un sipario che si apre su un orrore che tutti dovremmo conoscere e indagare, proprio per non dover diffidare del mondo-sport ma al contrario continuare ad avere fiducia sapendo che chi gestisce lo sport giovanile e femminile garantisce la certezza del diritto.
“Impunità di gregge” dovrebbe arrivare nei contesti sportivi, ai bambini, ai genitori, nelle scuole. Dovrebbe essere un manuale di sopravvivenza dai 15 anni in su. E’ un libro necessario sì, perché dà voce a chi non ce l’ha. E sveglia coscienze distratte o sopite.