Corriere dello Sport

Flick non abdica «Dura, ma notti così ci esaltano»

E Müller carica: «Si può ribaltare l’andata, avanti con 5 attaccanti»

- Di Enzo Piergianni

La difficoltà della missione si specchia nella lucidità di Hansi Flick alla partenza per Parigi: «Sappiamo di non avere un compito facile. Ce la metteremo tutta per farcela. Dovremo avere la stessa efficienza mostrata dal Psg a casa nostra. Dobbiamo segnare due gol, sarà un’impresa epica. Queste sono le partite che esaltano il calcio. Nell’andata abbiamo avuto numerose occasioni, ma non le abbiamo sfruttate. Ora dobbiamo fare meglio. E in fase di possesso dovremo stare attenti a non scoprirci in difesa». Parole caute, misurate, rispettose. Tutto il contrario dello sfogo fiammeggia­nte, vendicativ­o, a caldo dopo la sconfitta per 3-2 percepita come un’ingiustizi­a per la supremazia del Bayern (31 tiri in porta). Flick vuole potenziare la sorveglian­za di Mbappè e Neymar : «Dovremo stringere la marcatura per spingerlo verso l’esterno del camchettin­o po. Mbappè è un asso fantastico, prima o poi sarà il numero uno del mondo. Neymar ha sempre soluzioni geniali nell’uno contro uno».

EMERGENZA. Una settimana fa, Pavard (ex Lilla) è andato in crisi contro il compagno di Nazionale. Anche i raddoppi di Süle e Boateng non hanno impedito la doppietta del fenomeno. In conferenza stampa, Flick non si è lamentato per la malasorte che ha decimato la squadra nella fase cruciale dell’anno. Sabato erano 9 gli assenti nella deludente prova generale contro l’Union Berlino (1-1). Stasera restano in infermeria sei grossi calibri: Lewandowsk­i, Gnabry, Douglas Costa, Roca, Süle, Tolisso. Nel momento di maggiore bisogno è fortemente indebolita l’artiglieri­a per la defezione di Lewandowsk­i (legamenti del ginocchio) e Gnabry (Covid) autori di 49 reti in stagione.

REDUCI. L’ultima trasferta Champions a Parigi nel 2017 fu un bagno di sangue (3-0) e costò l’esonero in tronco a Carlo Ancelotti. Oggi, i reduci di quella notte funesta saranno solo Müller, Alaba e Kimmich. «Non attacchere­mo a rotta di collo con cinque punte senza valutare i rischi - ha detto Müller, 32 anni, ai giornalist­i - Nel calcio può succedere di tutto. Conta molto l’esperienza. Se noi andiamo in vantaggio, l’avversario può perdere la bussola». Il tedesco col record di presenze europee (123 con 48 reti) crede nella difesa del titolo: «Per noi ha una importanza enorme. Ci lavoriamo da settembre. Malgrado le assenze, ci sentiamo mentalment­e e qualitativ­amente capaci di ribaltare il risultato dell’andata».

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