Dionisi non fa calcoli «Empoli, fuori tutto»
«D’ora in avanti dobbiamo andare oltre la fatica e dimostrare quello che vogliamo»
È rappresentata dalla trasferta di Cremona la nuova tappa dell’ennesimo tour de force che l’Empoli dovrà sostenere. La gara vale il recupero della 31ª giornata (rinviata per il focolaio covid che ha colpito gli azzurri) e sarà la 2ª delle 5 sfide che la capolista dovrà disputare in 15 giorni. Non sembra preoccupato più di tanto il tecnico Alessio Dionisi: «Ci troviamo in mezzo a un altro tour de force, ma lo sapevamo. La squadra sta bene, chi aveva meno allenamenti sulle gambe ha subito un po’ di più la partita con la Reggiana, ma ci può stare. D’ora in poi dobbiamo andare oltre la fatica e dimostrare quello che vogliamo».
SCOGLIO “ZINI”. Oggi allo Zini gli azzurri si troveranno di fronte una squadra reduce 4 vittorie nelle ultime 5 e capace di ribaltare il trend di un girone d’andata che l’ha vista lottare per uscire dalla zona playout e che ora, invece, può ambire ai playoff. «Francamente non mi stupisco del campionato della Cremonese - ha sottolineato Dionisi - hanno valori individuali importanti e un allenatore che li ha valorizzati attraverso il gioco. È una squadra in salute, ma lo siamo anche noi, per questo mi aspetto una partita difficile per entrambe. Loro faranno di tutto per batterci, noi però vogliamo dare continuità per raggiungere il nostro obiettivo». Vista la situazione covid che ha impedito agli azzurri di allenarsi in gruppo per 10 giorni e di giocare 2 partite, unita al calendario che dopo Cremona riserverà 3 sfide in una settimana, per oggi è lecito aspettarsi cambi rispetto all’undici che ha battuto la Reggiana venerdì.
TURNOVER? «Turnover? Per quanto mi riguarda non c’è mai stato e posso assicurare che probabilmente con la Reggiana avrei schierato la stessa formazione anche se avessi avuto tutti a disposizione. Andrà in campo chi sta bene mentalmente più che fisicamente. Non siamo al top, ma possiamo sopperire con la voglia di dimostrare. Qualche cambio ci sarà, ma senza stravolgimenti. La formazione iniziale non è mai quella che finisce e le scelte sono pensate in funzione di cambi. La gara può andare in un modo o nell’altro, bisogna essere pronti a sopperire alle difficoltà».