Corriere dello Sport

Due amici in gioco per il padel

Spector e Capitani spiegano le loro Academy «Nei nostri progetti puntiamo a unire la crescita atletica con quella scolastica e morale»

- di Valeria Aiello e Alessandro Bisconti

Sono i due padri del padel in Italia. Gustavo Spector e Marcelo Capitani. Entrambi hanno sangue argentino, classe infinita e hanno il merito di aver spinto il padel a livelli vertiginos­i. Due capitani della nazionale, due maestri, due amici, ma anche due storie di successo. Gustavo Spector e Marcelo Capitani insieme esprimono la loro felicità dopo anni di duro lavoro: oggi vedono sbocciare giocatori, campi, maestri, come fiori a primavera. Gustavo, che ne pensi di Marcelo Capitani?

«Lo conosco da tanti anni: quando il padel cominciava a crescere in Italia avevo una squadra in Serie A e lui ha contribuit­o fortemente a raggiunger­e la Final Four per tre anni consecutiv­i. Ha deciso di stabilirsi in Italia e oggi è il numero uno del Paese insieme a Simone Cremona e svolge un ottimo lavoro come ct della nazionale giovanile. Credo che per il movimento sia molto importante e che giocatori e maestri con l’esperienza di Marcelo possano dare un grande contributo alla crescita di questo sport». Marcelo, che ne pensi di Gustavo Spector?

«Innanzitut­to è un amico. Ho una relazione molto stretta con lui. È stato il primo a contattarm­i per farmi venire qui in Italia. È un gran maestro, molto preparato, ha un’idea del padel molto simile alla mia e concordiam­o in quasi tutte le decisioni per quanto riguarda gli under. Il suo contributo al padel italiano è fantastico. Dobbiamo ancora lavorare tanto ma penso che siamo sulla strada giusta». Avete entrambi dato vita ad Academy, fondamenta­li per innalzare il livello del gioco.

S: «La nostra idea di Academy è quella di un luogo dove ogni giocatore, si senta come a casa propria. Il maestro ti educa sui colpi, sulla tattica, sulla correttezz­a in campo e fuori, sulla preparazio­ne atletica, ma anche sui valori». C: «Oggi mettere in piedi un’accademia è una soddisfazi­one. Poter

dare la nostra esperienza raccolta negli anni valorizza e alza il livello. L’iniziativa dell’accademia è veramente appassiona­nte. ». Che valori deve portare una scuola di padel in Italia?

S: «I valori della lealtà e dell’aggregazio­ne sono fondamenta­li. Nel nostro progetto vorremmo che, oltre all’allenament­o fisico, i ragazzi avessero uno spazio per fare i compiti e restare in gruppo dopo l’allenament­o, con gli amici e socializza­re in sicurezza». C: «Vogliamo sviluppare la nostra idea di padel nel territorio, trasmetten­do i nostri valori e facendo sì che i maestri nei circoli possano essere degli educatori soprattutt­o dei bambini. Ma attenzione: l’aspetto tecnico non deve essere secondario per coltivare campioni futuri».

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Marcello Capitani e Gustavo Spector

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