Corriere dello Sport

«Carattere e Nadal i segreti di Sonego»

Tra il successo di Cagliari e l’esordio a Montecarlo, parla il coach Arbino «Il lavoro con Rafa gli ha giovato. Entrare nei Top 30 era uno degli obiettivi. Puntiamo anche ai Giochi»

- Di Alberto Dolfin

Dalla terra di Cagliari a quella di Montecarlo senza nemmeno il tempo di festeggiar­e. La settimana scorsa è stata una delle più importanti della carriera di Lorenzo Sonego, che in Sardegna ha messo a segno una doppietta alla maniera di quelle che realizza sul rettangolo verde il centravant­i dell’amato Toro, Andrea Belotti: vittoria sabato in doppio con l’amico Andrea Vavassori e trionfo bis domenica in rimonta nel singolare per diventare il numero 28 del ranking Atp.

Oggi però è già tempo di tornare in campo per la prima sfida del Masters 1000 monegasco: il venticinqu­enne torinese se la vedrà contro l’ungherese Marton Fucsovics. Gipo Arbino, che allena Lorenzo da quando era un undicenne che sognava di giocare a calcio in maglia granata, ci ha raccontato il momento magico del suo pupillo.

Arbino, si aspettava di veder vincere il suo allievo sulla terra? «Vincere a Cagliari è stata un po’ una sorpresa. Nei grandi tornei Atp sul rosso aveva raggiunto come miglior risultato i quarti di finale a Montecarlo nel 2019. Inoltre, lui si era concentrat­o sul veloce negli ultimi sette mesi: è arrivato da Miami, si è allenato tre giorni e poi è iniziato il torneo sardo».

In cui ha giocato con grande personalit­à: cosa le è piaciuto di più?

«La sua sicurezza. Sin da piccolo è sempre stato un lottatore bestiale, è qualcosa che gli viene proprio naturale. Anzi, forse lo è diventato ancora di più col passare del tempo».

Che valore ha il successo in doppio?

«Molto prezioso. Con Vavassori c’è una grande alchimia, non sono soltanto grandi amici, ma si compensano come tipo di gioco: uno ha bisogno dell’altro. Andrea è migliorato da fondo campo, Lorenzo a rete, a dimostrazi­one che entrambi hanno lavorato sia sui punti forti che su quelli deboli».

Quanto stimolano Lorenzo i risultati degli altri azzurri in questa epoca d’oro del tennis italiano? «Lui fa la sua strada, sono più io che tengo d’occhio la situazione nel complesso. Lorenzo è contento quando gli altri vincono e mi piace che abbia detto pubblicame­nte che è giusto che si parli di Sinner e Musetti perché sono molto più giovani e sono arrivati all’improvviso. Così, lui non ha troppi riflettori addosso».

Però, intanto, è tra i primi trenta al mondo: si aspettava ci riuscisse già questa primavera? «Zitto zitto ottiene i risultati: non avevo pensato al momento preciso in cui sarebbe entrato nella Top 30, ma era uno degli obiettivi del 2021. Abbiamo fatto una preparazio­ne molto difficile, che ho voluto fortemente, perché ero certo delle sue capacità e che, giocando spesso con giocatori di spessore, ne avrebbe tratto beneficio. Per lo stesso motivo, siamo andati anche una decina di giorni da Nadal e ho avuto ragione. Avevo già visto i migliorame­nti nei tornei precedenti e quella di Cagliari è stata la prova del nove: a me non interessav­a che vincesse il torneo, ma i segnali che stava dando».

Che cosa vi aspettate dal Masters di Montecarlo? «Fisicament­e l’ho visto molto bene nella finale contro Djere, ma bisognerà vedere come risponderà la testa perché quella con Fucsovics sarà un’altra partita sfiancante, anche se assolutame­nte alla sua portata».

Poi avete già deciso il programma successivo?

«Lorenzo non andrà a Barcellona, perché voglio che recuperi al meglio. Faremo un po’ di videoanali­si per migliorare ancora e tanta atletica per rafforzare il fisico. Dopodiché, sarà a Monaco di Baviera, Madrid, Roma e al Roland Garros».

Tokyo è nei vostri pensieri? «Assolutame­nte sì. Andrò anch’io in Giappone con lui e sarà un altro degli obiettivi dell’estate: Lorenzo ci tiene tantissimo all’Olimpiade».

Guardando più avanti, le Atp Finals a Torino fanno gola? «Quello è un obiettivo a lungo termine, quasi un sogno. Passettino dopo passettino ci stiamo avvicinand­o: abbiamo ancora cinque anni. Magari ci arriva prima, magari non ci arriva mai: vedremo cosa dirà il campo».

«Felice dei successi di Sinner e degli altri così lui non ha troppi riflettori addosso»

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GETTY Lorenzo Sonego, 25 anni, in azione nella finale contro Laslo Djere, 25, a Cagliari
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