«Brindisi, succede qualcosa di incredibile»
Marino non pronuncia la parola scudetto ma con orgoglio dice: «Siamo in corsa»
Le difficoltà spezzano alcuni uomini ma ne rafforzano altri, diceva Nelson Mandela. Per conferma chiedere a Brindisi, protagonista di una serata da incorniciare. Atleti che sabato sera faticano a prendere sonno pensando ai due compagni e al coach contagiati. Cestisti che fanno a pugni con l’ansia di ritrovarsi pure loro positivi sforzandosi di trovare la concentrazione per la gara di 24 ore dopo, contro la corazzata Milano.
BRINDISI IN CATTEDRA. La vigilia di passione, segnata dall’imprevisto che da un anno è sinonimo di Covid, ha avuto la forza di moltiplicare l’ardore dei pugliesi. Una prova semplicemente eccezionale. «E’ stata una lezione di cuore, di voglia di vincere e di organizzazione tattica», ha affermato Ettore Messina, onesto condottiero dei vinti.
Già privata da due mesi e mezzo dell’infortunato Harrison, senza l’asse Thompson-Perkins (play-pivot) fermato dal Covid insieme con coach Vitucci, dire che Brindisi partiva in salita non rende l’idea dell’impresa compiuta. Non una vittoria qualunque, ma uno spareggio per il primato. Mancano 5 partite (quattro più il recupero) e sono 36 i punti ottenuti: eguagliato il record di 18 vittorie della stagione 2018-2019. Gli stessi punti di Milano, battuta già all’andata, e della Virtus Bologna, superata due volte in questa stagione.
«Cuore e carattere da vendere, è qualcosa che ci portiamo dentro, ci esaltiamo nelle difficoltà. Abbiamo rasentato la perfezione, con grandissime motivazioni. Dovevamo essere più forti dei migliori e ci siamo riusciti», il pensiero del vice allenatore Alberto Morea, 52enne con un passato da primo a Ferrara e tanta gavetta da assistente, all’esordio con vittoria da head coach di Brindisi: «Se ci siamo regalati questa soddisfazione è merito del duro lavoro e del quotidiano contributo di Frank Vitucci. La dedichiamo a lui».
SENZA PRESSIONI. Uno scalpo prestigioso guadagnato grazie alla prestazione di otto atleti al cospetto di una corazzata come quella milanese priva tuttavia di Micov, Hines, Datome e Roll. Energia e forza di volontà: le rappresenta per tutti capitan Zanelli 6 assist in 28 minuti sempre a lottare: «Abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo. Chi avrebbe mai immaginato alla vigilia della stagione di essere primi a questo punto? Non abbiamo segreti: viviamo ogni gara come fosse una battaglia, diamo tutto, giocando senza pressioni».
RESET & VINCI. Una realtà che da anni si consolida ai vertici della pallacanestro italiana. Un gruppo che dimostra la capacità di reinventarsi, tenendo il passo. Un nuovo reset a inizio stagione? Non c’è problema se la plancia di comando è consolidata: il d.s. Simone Giofrè (anch’egli positivo al Covid) è alla terza stagione, coach Vitucci è da dicembre 2017 alla guida dei pugliesi. Un sodalizio che ha nel suo presidente Nando Marino (patron dal 2012) un faro.
«Il rammarico più grande è non poter festeggiare con i nostri tifosi. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto all’interno del palazzetto in una stagione del genere, al termine di una partita che resterà indelebile nella nostra storia. Ciascuno di noi mette il cuore in quello che fa ogni giorno e i risultati vengono di conseguenza. Non abbiamo fatto ancora nulla, guardiamo avanti e pensiamo già alla prossima partita».
LA PAROLA TABÙ. Nonostante infortuni, imprevisti, il dispendioso impegno europeo, Brindisi è meritatamente in testa. Il presidente s’impone di mantenere il profilo basso, non pronuncia mai la parola scudetto, ma dentro di sé penserà, come tutti a Brindisi: «Perché non provarci?».
«Siamo in corsa, sta succedendo qualcosa di incredibile ma niente voli pindarici. Non dimentichiamo le difficoltà: il Covid in un anno ci ha tolto un terzo dei nostri introiti, pari a un milione di euro. Non ci siamo pianti addosso, ci siamo rimboccati le maniche lavorando per tenere vivo questo sogno per la città di Brindisi e per tutto il territorio – conclude Marino -. La squadra ripaga sul parquet i grandi sacrifici. C’è solo da esserne orgogliosi».
Morea: «Carattere e cuore da vendere» Zanelli: «Ogni gara per noi è battaglia»