Corriere dello Sport

Koponen: Fare la scelta giusta questo è basket

«Conta l’intelligen­za cestistica Invecchiar­e è curare i dettagli»

- Di Elisabetta Ferri

C'è un fattore che non cambia in un atleta nel corso del tempo, anzi forse aumenta se già lo possedeva: il quoziente intelletti­vo. A dispetto della minor esplosivit­à e rapidità, quello che è diventato oggi Peteri Koponen è evidente: un computer che sbaglia pochissime mosse. Quello che ha combinato il finlandese domenica contro Varese, nella partita decisiva per la salvezza, è qualcosa di eccezional­e. Ha stabilito due record personali: quello negli assist, 8 e quello nelle triple realizzate, sempre 8 (su 12 tentativi, pari al 66,7%). Nella storia di Reggio Emilia, solo tre giocatori ne avevano segnate di più: Terrell McIntyre e Tracy Moore (10), quindi in altri tempi Giovanni Grattoni (9). I 26 punti segnati, invece, non sono il suo high nel campionato italiano, ne aveva fatti 36 quando giocava nella Virtus Bologna (stagione 2010/2011) contro la Vanoli Cremona. Così, oggi, la festa per i suoi 33 anni sarà ancora più dolce. «Stiamo lottando per rimanere in serie A, quindi eravamo consapevol­i di quanto fosse importante la partita contro la Openjobmet­is, ma non è finita – avverte il finlandese - Ci dobbiamo preparare bene per la prossima sfida contro Cantù, un’altra dura battaglia. Personalme­nte, sono felice di aver aiutato la mia squadra dando un buon contributo, abbiamo giocato davvero una bella partita».

La sua carriera parla per lui: uscito dalla Finlandia appena ventenne, ha vestito la maglia di sole 4 squadre, tutte di grande livello: quattro anni alla Virtus Bologna, altrettant­i con il Chimki, poi il biennio a Barcellona, infine l'ultima esperienza col Bayern Monaco.

Di sicuro Reggio Emilia non ha le ambizioni dei club precedenti, quindi perché questa scelta? «Strana annata: sono stato quasi 7 mesi senza giocare, cercando un accordo con il Bayern per poter essere libero di andare altrove. Ma non avevo fretta e sono rimasto a casa mia, Helsinki. Giorno dopo giorno, ho iniziato a sentire che avevo ancora desiderio di giocare, ho parlato con Reggio e deciso di venire ad aiutare questa squadra. Non era una situazione facile nella quale approdare, con tanti cambiament­i: ma abbiamo lavorato duro e stiamo migliorand­o come team, provando a finire la stagione nel modo giusto. Per me – aggiunge Koponen – è stato molto bello tornare in Italia tanti anni, conservo bei ricordi di quand’ero alla Virtus».

Ne è passata di acqua sotto i ponti, se ne andò da Bologna nel 2012: come è cambiato, o evoluto, nel frattempo?

«Allora giocavo anche da play – ricorda - Ero più veloce ed esplosivo, capace di battere il mio uomo in uno contro uno. Ma poi gli anni passano e le gambe non sono più le stesse, così cerchi dei vantaggi in altre maniere. Per me è stato quello di tirare in differenti situazioni. Invecchiar­e significa anche accumulare esperienza e imparare a curare meglio i dettagli: come usare gli spazi per aprirsi, ad esempio, o prendere la decisione giusta. Perché per me il basket è questo: prendere la decisione giusta. Passare, tirare, penetrare. Andare a fare un aiuto in difesa oppure no. Solo questo. E, con l'età, è più facile fare la scelta giusta».

Atletismo o intelligen­za: chi prevale nella pallacanes­tro odierna? «Il gioco è cambiato, già dai tempi in cui ero giovane, ma in tutti gli sport direi. I giocatori sono più veloci ed atletici. Ma l’intelligen­za o per meglio dire, avere un quoziente intelletti­vo cestistico alto, è importante, specie per me che non sono 2,10 né troppo atletico. E’ la bellezza del basket, puoi giocare in tante maniere. Ho avuto coach che amavano disporre di cento differenti attacchi e altri che volevano solo poche cose, ma fatte alla perfezione. Amo come Caja mette attenzione ai dettagli in allenament­o. Lui vuole realmente insegnarci a fare le cose nel giusto modo, anzi direi in modo perfetto».

Ora che avete agganciato le altre squadre a 18 punti, è destabiliz­zantefareu­npensierin­oaiplayoff? «Penso che l'obiettivo primario resti la salvezza. Quindi ra dobbiamo restare focalizzat­i solo su Cantù e farci trovare pronti, senza pensare ad altro».

«Reggio Emilia pensa solo alla salvezza I play off? No, Cantù E’ vietato distrarsi»

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CIAMILLO Petteri Koponen finlandese, 32 anni, contro Varese
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