Corriere dello Sport

Mekowulu: «Il mio sport mi ha reso migliore»

«Olajuwon? In Nigeria i bambini lo amano. Ho spiato lui e Shaq»

- Di Silvano Focarelli

Christian Mekowulu fino a un paio di mesi fa lo conoscevan­o solo a Treviso: 2.06, 26 anni, centro nigeriano, primo anno in A provenient­e da Orzinuovi, fisico possente ma spesso con problemi di falli. Oggi è il centro più esplosivo del campionato: la consacrazi­one è arrivata domenica: 21 punti (10/14) e 12 rimbalzi contro Bilan e Happ.

“Big Meko” poi è un personaggi­o tutto da scoprire.

«Quando ero piccolo giocavo a calcio, ma essendo alto qualcuno mi suggerì di provare con il basket. Mi sono iscritto a una Academy in Nigeria, dopo un anno e mezzo ho avuto l'opportunit­à di andare negli Usa: da lì me ne sono innamorato. Giocavo a calcio, ma ho capito subito che la pallacanes­tro era diversa, non mi ero mai sentito così prima. Sapere di avere l'opportunit­à di costruire qualcosa per la mia vita attraverso il basket mi ha reso ancora migliore».

Il salto di categoria quanto ha pesato?

«Direi un processo: integrarmi in una nuova squadra, imparare nuovi modi di giocare e crescere soprattutt­o dal punto di vista del QI cestistico. Una volta salito di livello non è stato difficile ma è stato un processo dal quale ho potuto apprendere molto. Migliorare e diventare più forte ha richiesto tempo però non ha pesato».

Ti ispiri a Olajuwon? «Ovviamente tutti i bambini in Nigeria guardano a lui, ma per quanto riguarda me non è stato un vero e proprio modello. Ho imparato molto guardando le sue partite, mi piaceva molto osservare come si muoveva. Ovviamente, ci sono un paio di giocatori, lui e Shaq, di cui amo il modo in cui giocavano e dei quali da bambino ho sempre guardato gli highlight».

Avresti immaginato di essere sesto in serie A?

«Sì. All'inizio dissi subito ai miei compagni che sapevo che avremmo potuto vincere tante partite e che avremmo potuto fare bene quest’anno vedendo il tipo di giocatori che avevamo. C'era un veterano come Logan, c'era Russell, di cui avevo guardato qualche partita, c’erano i due Matteo (Imbrò e Chillo, ndc) che conodopo scevano già l'ambiente e il sistema. Non dico che sapevo che saremmo stati sesti, ma che avevamo le carte in regola per esserlo sicurament­e».

Il segreto di queste sei vittorie consecutiv­e?

«Penso che ci siamo un po’ sottovalut­ati per tutta la stagione, poi abbiamo fatto “click”: la chimica di squadra e il nostro basket hanno cominciato a dare i loro frutti. Si tratta sempliceme­nte di continuare a migliorare e crescere. Siamo sempre rimasti uniti. Tutti noi vogliamo vincere in linea con il sistema in cui vogliamo giocare. Per noi è accaduto nel momento giusto e penso che siamo in grado di mantenere tutti il focus sullo stesso obiettivo».

Nei playoff cosa potrà fare Treviso?

«Mi aspetto di continuare vincere. Credo che, per come è costruita la squadra, possiamo davvero vincere partite e sorprender­e. Sarà tosta, non ci saranno partite o momenti facili, ma possiamo davvero essere la sorpresa della Lega».

Come ti trovi a Treviso e con i compagni di squadra? «Treviso mi piace molto. La città è bella e ovviamente mi sarebbe piaciuto vederla senza il Covid per potermela godere e vivere di più quest’anno, ma è sicurament­e molto carina e la gente qui è super. Ovunque vada le persone mi riconoscon­o, mi salutano e sono tutti gentilissi­mi, si percepisce l’affetto per la squadra. Per quanto riguarda i miei compagni, i ragazzi sono fantastici. Quelli con cui esco e mi frequento di più sono Chillo, Russell, Logan e Bartoli. Ci vediamo spesso, ma come ho detto ho un bellissimo rapporto con tutti: parliamo spesso, ci confrontia­mo e sono tutti quanti ragazzi simpatici».

«Treviso sarà la vera sorpresa. C’eravamo sottostima­ti. Ora vogliamo vincere»

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CIAMILLO-CASTORIA Christian Mekowulu, 26 anni, nigeriano, nella sfida a Sassari
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