Protesta dei ristoratori tensioni con Casapound Poi incontro al ministero
ROMA - Le braccia alzate al cielo, le manette ai polsi al grido «libertà». Le partite Iva tornano in piazza per la seconda volta in meno di una settimana e il clima si conferma tesissimo, tra tafferugli e cariche della polizia, proprio come accaduto martedì scorso a Montecitorio. “Orfani” dello “sciamano italiano”, questa volta i manifestanti hanno avuto l’appoggio di Casapound, l’organizzazione di estrema destra da cui hanno provato a prendere le distanze durante la loro manifestazione. «Ci dissociamo da quanto accaduto e dalla loro protesta», le parole in serata di uno dei leader, Umberto Carriera. Si sono ritrovati a piazza San Silvestro, nel cuore di Roma, nonostante la Questura avesse fatto sapere nei giorni scorsi che non c’era alcuna autorizzazione per il sit-in che si preannunciava da 20 mila partecipanti. Alla fine in piazza si sono ritrovati in qualche centinaio, con i blindati delle forze dell’ordine a presidiare l’intero centro storico della Capitale, compresi gli accessi a quello che era l’obiettivo primario dei manifestanti: piazza Montecitorio. Tra slogan e bandiere tricolore, i rappresentanti delle partite Iva hanno rivendicato il loro diritto a lavorare. «Siamo famiglie - hanno ribadito dal megafono -, non siamo delinquenti, siamo persone che lavorano 14 ore al giorno». Con il passare delle ore, e nonostante la pioggia, la tensione si è fatta sempre più palpabile, soprattutto con l’arrivo in piazza dei rappresentanti di Casapound. Il tentativo di procedere in corteo verso piazza Montecitorio è stato respinto dagli agenti in tenuta anti-sommossa, mentre il gruppo di “IoApro” provava a mantenere le distanze dal movimento di estrema destra. Quando la manifestazione sembrava sopita, un centinaio di manifestanti si è prima diretto verso piazza del Popolo e poi è riuscito a raggiungere via dei Prefetti, a due passi dal Parlamento, venendo di nuovo bloccati dalla polizia. La lunga giornata di scontri e tensioni si chiude con l’incontro di una delegazione al Ministero dell’Economia, ricevuta dal sottosegretario Claudio Durigon. «Dall’incontro con il sottosegretario Durigon è emerso che l’intenzione del governo è quella di valutare eventuali riaperture con il ritorno alle zone gialle - ha detto Carriera -. La decisione si prenderà sulla base dei dati che arrivano il venerdì, e noi fino a quel giorno continueremo a protestare».