Corriere dello Sport

Cagliari, la salvezza si ottiene a suon di gol

Il reparto offensivo attraversa un periodo di involuzion­e Soltanto Joao Pedro ha avuto una certa continuità ma anche il brasiliano non segna da quattro turni

- Di Giuseppe amisani

Peggio hanno fatto solo Benevento e Parma (prossimo avversario dei rossoblù sabato sera alla Sardegna Arena), ma se il Cagliari vuole ancora salvarsi dovrà cambiare prima di tutto i numeri di un attacco che fino ad ora è stato deludente. Terz’ultimo reparto avanzato della massima serie con appena trentuno reti messe a segno, dieci delle quali nel 2021, frazione di campionato durante la quale nessuno ha segnato meno.

INVERSIONE D’OBBLIGO. E se non fosse stato per i tredici centri di Joao Pedro, la stagione già di per se compromess­a sarebbe stato fallimenta­re con diverse giornate d’anticipo. Non c’è più tempo per gli esperiment­i né, come più volte ribadito dallo stesso Leonardo Semplici, per la parole perché in queste ultime otto giornate serviranno solo i fatti. Possibilme­nte accompagna­ti dai gol che sono l’unica vera medicina per evitare il male tanto temuto della retrocessi­one. Le quattro sconfitte di fila hanno fatto scattare più di un campanello d’allarme ma a preoccupar­e, dopo le due reti realizzate in casa della Sampdoria, è l’andamento di un reparto offensivo che, poco prolifico per tutta la stagione, è incappato di nuovo in una preoccupan­te involuzion­e. Due reti nelle ultime quattro gare, nessuna delle quali decisive per portare punti a casa e una situazione di un attacco che non riesce a fare la differenza. Se a questi numeri, poi, si aggiunge il digiuno dell’unico marcatore che ha avuto una certa continuità, il numero 10 rossoblù che è il brasiliano più prolifico dei cinque maggiori campionati europei, la situazione è davvero critica. Quattro turni all’asciutto e ultimo centro che risale al 7 marzo scorso in casa della Sampdoria

per Joao Pedro che, un pò come il resto della squadra, sta attraversa­ndo un momento tutt’altro che positivo.

LE MOSSE. Difficile trovare il bandolo della matassa anche per alcune scelte (Cerri titolare contro il Verona) non esattament­e in linea con il periodo, ma il Cagliari potrà uscirne, o quantomeno provarci, solo con una grande mano da parte delle punte che dovranno iniziare a segnare. Troppo esiguo, infatti, l’apporto dei colleghi di reparto di Joao Pedro che non sono riusciti a sbloccarsi definitiva­mente. Mancano all’appello i gol di Simeone e Pavoletti, ma anche qualche incursione di centrocamp­isti e difensori che dovranno partecipar­e soprattutt­o nelle azioni da fermo. Ma in particolar­e dovrà cambiare l’approccio alle gare e la costruzion­e del gioco perché senza palle pulite nel cuore dell’area avversaria, difficilme­nte potranno arrivare le reti. Sarà fondamenta­le costruire azioni meno confuse non affidandos­i solo ai lanci lunghi ma provare a sfruttare meglio il palleggio, rendendolo più veloce ed efficacia, per guadagnare il fondo. I cross dalle corsie sono totalmente svaniti, così come gli inseriment­i dei centrocamp­isti, ma ad accompagna­re i rossoblù dovrà essere quella carica agonistica particolar­e di chi sa che non può concedersi ulteriori passi falsi.

Mancano all’appello le reti di Simeone e Pavoletti, ma anche dei centrocamp­isti

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ANSA L’attaccante brasiliano Joao Pedro, 29 anni, tredici reti stagionali

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