Vai Virtus, salta oggi sul treno Eurolega
Stasera gara3 con Kazan alla Segafredo Arena (ore 20.45) In palio molto di più della finale di Eurocup: l’accesso alla grande coppa di cui il club è “fondatore”
Èstasera che si rifà la storia. La terza, ultima e più dura battaglia dirà chi fra Virtus e Kazan tornerà al piano nobile dell’Eurolega, prendendo l’ascensore di lusso della finale di Eurocup. In palio c’è tutto. Il passi per la finale contro Monaco, il diritto di partecipare l’anno prossimo al torneo dei grandissimi. Per i bianconeri, due Eurolega in bacheca, sarebbe un rientro tredici anni dopo. Un salto indietro e avanti nel tempo. Passione, idee e investimenti Segafredo, assieme al ciclo aperto da coach Djordjevic, cercano compimento e ulteriore slancio. Era l’obiettivo di tutti, dichiarato dall’inizio. Eppure arrivarci così presto a una serata come questa era tutt’altro che scontato.
TUTTO IL RESTO È STORIA. Nel nome di una gloria antica, la Virtus è fondatrice di Eurolega e all’avvocato Porelli, presidente e proprietario pioniere è intitolato il premio al miglior manager europeo dell’anno, che può tornare col ciclo Segafredo. Nel nome anche di Alberto Bucci, storico coach e presidente con cui nel 2017 il patron Segafredo, Massimo Zanetti, appena assunta la maggioranza del club aveva preso un impegno. «Gli ho promesso di riportare la Virtus in Europa» diceva nei giorni in cui le V nere cercavano di cancellare il disastro della retrocessione dell’anno precedente, aspettando la finale di A2 contro Trieste. La Champions è andata in bacheca due stagioni dopo, adesso l’Eurocup è a due passi.
LA PRIORITÀ. Il ritorno in Eurolega, «dove la Virtus merita di stare» ha detto da sempre Zanetti fissandola come priorità, si accompagna alla prospettiva di posare nel 2022 la prima pietra del nuovo impianto da 16 mila posti: c’è da giurarci che si proverà subito a essere competitivi per provare a vincerla o comunque a issarsi verso il vertice. Intanto anche Sale Djordjevic prova a cogliere i frutti del lavoro di due anni e mezzo. A marzo 2019 il coach si presentò per sostituire Sacripanti così: «La Virtus ha una grande storia, voglio sfidarla». Un mese dopo diede un nome preciso alle sue idee: «Voglio portare la Virtus al più presto in Eurolega, prima torniamo e prima la vinciamo».
Con la Champions in bacheca, Bologna ha chiamato il genio Milos Teodosic. Che a luglio dello stesso anno scaldava i cuori alla palestra Porelli: «Sono qui per riportare il club in Eurolega, ma prima c’è un’Eurocup da giocare e vincere, voglio arrivare in finale e prendermi il trofeo». Il momento è adesso.
Anche se è stato un grande ritorno italiano l’ultimo tassello per riuscire a giocarsi tutto questo. Marco Belinelli è tornato da dove era partito. E’ novembre 2020 quando ritrova la canotta virtussina e l’ennesimo sogno da realizzare: «Non ho mai vinto l’Eurolega».
BATTERE KAZAN. Non sarà facile, Kazan ha americani fisicamente forti e altrettanto ambiziosi, disposti a fare la guerra per coprire il gap di talento. Pareggiare l’impatto fisico dei russi, limitare palle perse proprie e rimbalzi offensivi altrui, le chiavi. Serviranno nervi saldi e sperare di aver recuperato più energie possibili, contro chi ha potuto riposare alla vigilia. Ma la storia dice bianconero, in certe serate di solito conta.
Alla Segafredo Arena palla a due alle 20.45, diretta su Eurosport 2. «Una partita da presentare con poche parole e tanti fatti - ha detto ieri coach Djordjevic per presentarla - Dovremo avere intelligenza in campo, sfruttare al meglio e risolvere le situazioni legate ai loro cambi tattici e ai raddoppi in low-post. Dobbiamo evitare le palle perse, chiudere l’area e stare attenti soprattutto ai rimbalzi, che saranno la chiave della partita. Ma soprattutto, pace in testa e fuoco nel cuore. Così giocheremo».
Djordjevic: Voglio i fatti, intelligenza e rimbalzi. Pace in testa, fuoco nel cuore