Pellegrini, ricordi? Adesso tocca a te
Contro il Barcellona nel 2018 era una riserva: stavolta è la guida che già all’andata è stata decisiva
Aprile non è mai lo stesso mese. Tre anni fa, nella notte di Roma-Barcellona, Lorenzo Pellegrini esultò in panchina come uno dei 70.000 tifosi impazziti all’Olimpico. Stasera, dentro a uno stadio vuoto, sarà il capitano della Roma che deve respingere i progetti di rimonta dell’Ajax per festeggiare un’altra semifinale europea. Praticamente, tra una demolizione e una ristrutturazione, tra una società e l’altra, Pellegrini è passato in poco più di 1.000 giorni dal ruolo di giovane comprimario in cerca di esperienza alla responsabilità di leader della squadra del cuore.
TESTIMONE. Pensare a De Rossi, che per fortuna sta reagendo bene all’attacco del Covid, viene naturale. Era lui a portare la fascia in quell’indimenticabile 3-0 del quale fu grande protagonista, segnando con serenità il rigore del raddoppio. Adesso l’onore che è sempre anche un’onere tocca a Pellegrini che già ad Amsterdam ha messo il marchio su questa doppia sfida. Con la collaborazione del giovane gigante Scherpen, che purtroppo al ritorno non giocherà, ha segnato il gol del pareggio su punizione, spronando i compagni con un gesto ordinario a tirare fuori i comportamenti straordinari.
ALLENAMENTI. Non basta, non è finita. E Lorenzo è il primo a sapere che per restare in Europa occorre migliorarsi. Lo dimostra il fatto che negli ultimi giorni si sia esercitato a lungo proprio sulle punizioni e sui calci da fermo in genere, che ormai Fonseca gli delega costantemente. Ricordando giustamente che il gol dell’1-1 è nato da un episodio fortunato, cioè l’errore del portiere, tanti brontoloni del partito preso hanno omesso un dettaglio: anche il 2-1 della Roma, il proiettile liberatorio di Ibañez, viene da un calcio piazzato di Pellegrini, sempre più centrale pure nella Nazionale di Roberto Mancini.
CRESCITA. I progressi vigorosi, soprattutto nelle zone dove le partite si decidono, sono facilmente riconoscibili attraverso i numeri. Pellegrini, arrivato a 8 reti stagionali nella Roma, ha già eguagliato il record stabilito nella sua ultima annata al Sassuolo. Non solo. Nelle ultime quattro presenze in Europa League ha preso parte attiva a 3 reti (2 gol più un assist) della Roma, uno in meno di quanto era riuscito a fare nelle 15 partite precedenti. Complessivamente ha erogato 7 assist per i compagni. Ci sono tanti motivi insomma per spiegare la perseveranza di Fonseca, che non rinuncia a lui se non è costretto, e la convinzione di Tiago Pinto, che conta di rinnovargli il contratto in scadenza 2022 non appena si saranno spente le luci dell’agonismo.
SOGNI. Quanto a Pellegrini, che è romano e romanista ma soprattutto un uomo ambizioso, la serata con l’Ajax non può essere un punto d’arrivo. La sua idea è di giocare ancora tante partite così, magari già in questa stagione, per dedicare un regalo speciale al figlio in arrivo: Thomas nascerà più o meno a ridosso della finale di Danzica. Sapete si chiamerà così? Perché Lorenzo lo ha sognato prima ancora che fosse concepito. Un maschio di nome Thomas, che presto diventerà una meravigliosa realtà. Chissà se Pellegrini ha sognato anche di vincere l’Europa League.
Se la Roma arriverà in fondo la dedica è pronta: per Thomas che sta per nascere