IL BRASILIANO Neymar, da re in campo a gaffeur maschilista
PROTAGONISTA NEL BENE E NEL MALE
Aveva saltato gli ottavi di finale contro il suo amico Messi e il Barcellona per un infortunio, l'ennesimo della sua tormentata carriera. È arrivato a giocarsi i quarti di Champions contro il Bayern con una voglia incalcolabile di fare la differenza. Qualche maligno, addirittura, aveva ipotizzato che dietro l’espulsione rimediata in campionato con il Lilla ci fosse l’intenzione di arrivare fresco e riposato al ritorno con i tedeschi, saltando la partita con lo Strasburgo che capitava proprio in mezzo ai due match di Champions. Nei quarti, in effetti, Neymar s’è caricato il PSG sulle spalle come forse mai aveva fatto nelle sue quattro stagioni parigine: non ha segnato, ma ha firmato il passaggio del turno con due assist all’andata e una partita, se possibile, ancor più notevole al ritorno, in cui solo la sfortuna, Neuer e tre legni non gli hanno permesso di mettere il suo nome a referto.
PARIGI COME CASA. La Francia, dall’estate del 2017, è la sua casa. Il PSG le mura che per un attimo non sono riuscite a contenere i suoi capricci e quella voglia, irrefrenabile, di tornare a Barcellona dopo soli due anni a ricomporre la MSN con Messi e Suarez. Passata la “saudade”, è cominciata un’altra storia: finale di Champions lo scorso anno, semifinale quest’anno, con la consapevolezza, però, che Parigi sarà ancora la sua casa anche oltre il 2022, anno di scadenza del contratto che sta per prolungare, così come ha svelato lo stesso attaccante. «Il mio rinnovo ormai non è più un argomento di cui parlare - ha detto al canale brasiliano TNT -. Mi trovo più a mio agio al PSG rispetto a
Ha trascinato il Psg in semifinale. Poi nel dopo gara battuta poco signorile
quanto non lo fossi in passato. Mi sento a casa, ora sono più felice».
GAFFE MASCHILISTA. Parole dolci che stonano con quella che è stata l’ennesima gaffe, stavolta davanti ai microfoni. Gli avevano chiesto se la sua esultanza con Paredes, a pochi centimetri da Kimmich, fosse stata fatta intenzionalmente davanti all’avversario per deriderlo. Un'immagine poi pubblicata sui suoi profili social per celebrare l'impresa. «Kimmich passava di lì, è stato solo un caso: diceva che il Bayern fosse una squadra migliore della nostra, che si sarebbero qualificati per le semifinali. Ma a volte funziona così: puoi tenere il pallone per tutta la partita e non passare il turno, così come puoi flirtare con una ragazza per tutta la notte, poi viene un altro e se la porta via in 5 minuti». Un commento maschilista che ha fatto il giro del mondo, ma che ha riscosso le risate dello stesso Neymar e della giornalista brasiliana che lo intervistava. Migliore in campo al Parco dei Principi, meno nel post partita.