Il piano di Pirlo
Nove partite per salvare la stagione e la panchina 1 Mettere al sicuro al più presto il piazzamento Champions, fondamentale per pianificare il 2021-22 2 Inanellare una striscia di risultati utili, trovare continuità nel gioco e scavalcare il Milan 3 Ch
La sfida di Pirlo. Tutto (o niente) in 38 giorni: nove partite per migliorare la pagella e salvare la stagione e la panchina. Il Maestro si è dato un «6 di stima» come parziale bilancio della sua prima annata nella nuova veste da allenatore. Un percorso che è stato fin qui tutt’altro che semplice per mille variabili che hanno influenzato il cammino della Juve. L’incognita Covid, sempre attuale, i tanti infortuni (in primis Dybala, praticamente mai a disposizione), una nuova idea di calcio che ha avuto difficoltà ad attecchire, le tante occasioni perse e i tanti errori che hanno portato al fallimento con il Porto in Champions League e a dire addio già a marzo allo scudetto. Delusioni solo (molto) parzialmente compensate dalla vittoria delle Supercoppa italiana. Il bilancio non può far sorridere, insomma. Da qui arriva la sufficienza «di stima» che Andrea si è regalato, sottolineando che «sicuramente potevo fare di più. Quando non raggiungi certi risultati, il principale responsabile è l'allenatore». Lo sviluppo è chiaro: «continuare a lavorare per cercare di fare meglio».
PIANO. Pirlo cerca un finale di stagione in crescendo, per il presente e per il futuro, e per raggiungere l’obiettivo ha un piano articolato in diverse mosse. La prima è quella fondamentale: mettere al sicuro la qualificazione alla prossima Champions League. Un posto nell’Europa che conta è l’imperativo categorico, il traguardo ormai minimo per evitare conseguenze peggiori, che andrebbero oltre il piano sportivo e toccherebbero la sfera economica, con pesanti ricadute sui conti del club già in sofferenza. La corsa è complicata - con sei squadre in nove punti, dai 63 del Milan ai 54 della Roma - e otto turni ancora da disputare. E il calendario nasconde insidie maggiori per la Juve rispetto alla concorrenza. Per i bianconeri domenica c’è lo scontro diretto con l’Atalanta, poi Parma, doppia trasferta in casa di Fiorentina e Udinese, Milan, visita al Sassuolo, big match con l’Inter allo Stadium e chiusura a Bologna. Tra la penultima e l’ultima giornata, è in programma la finale contro l’Atalanta. Ecco l’altro traguardo: vincere la coppa Italia, che addolcirebbe un po’ il sapore della stagione e porterebbe a due i trofei stagionali. Logico che, chiudere al meglio, vorrebbe dire centrare anche il secondo posto, ora del Milan e distante un solo punto. Nel mirino dei bianconeri c’è proprio il secondo gradino del podio e molto passerà dallo scontro diretto con i rossoneri del 9 maggio allo Stadium. Altrettanto logico che, per centrare gli ultimi due obiettivi stagionali, la Juve debba trovare quella continuità di risultati e prestazioni, che mai ha avuto in stagione. Tanti, troppi, i cali di tensione, gli approcci sbagliati, gli errori che hanno pesato non poco. Anche contro il Genoa, i bianconeri hanno rischiato di compromettere tutto con un avvio di ripresa con il freno a mano tirato. L’aspetto mentale farà la differenza, anche in quella che è una ulteriore necessità in questo rush finale: mettere a segno una corposa striscia di vittorie consecutive. Finora non si è mai verificato e il fatto che la Juve abbia vinto al massimo tre gare di fila in campionato rende l’idea delle difficoltà.
FUTURO. I risultati, quindi, come base per dare un senso alla stagione e conquistarsi un futuro in bianconero. Un finale di stagione di alto profilo sarebbe l’asso nella manica di Pirlo e potrebbe contribuire a convincere la società a dare un domani al progetto. La dirigenza ha sempre fatto quadrato attorno al tecnico, anche nei momenti più complicati, ma le incognite e i dubbi non si sono ancora dissolti. Posto in Champions e vittoria in coppa Italia sarebbero certamente d’aiuto. Ecco la sfida del Maestro: tutto in 38 giorni, per migliorare il voto in pagella e non solo….
I risultati come base per convincere la dirigenza e i tifosi del suo progetto