Corriere dello Sport

Carboni 2025 l’oro di Cagliari

È stato lanciato da Zenga, poi con l’arrivo di Di Francesco una lenta crisi. Fino all’Inter Ieri il rinnovo per il giovane centrale che sta bruciando le tappe: un anno al top

- Di Giuseppe Amisani

Sta bruciando tutte le tappe e provando a togliersi grandi soddisfazi­oni, Andrea Carboni che, classe 2001, in poco più di un anno ha firmato in rapida succession­e il suo primo contratto da profession­ista (nel gennaio 2020) per poi siglare ieri pomeriggio il rinnovo fino al 2025. Una soddisfazi­one non da poco per il giovane centrale del Cagliari che ha allungato di altri tre anni rispetto all’inizio, il suo rapporto con la società rossoblù che lo ha allevato in casa e che non ha alcuna intenzione di privarsene.

PREDESTINA­TO.Nato a Sorgono ma originario di Tonara, Carboni non ha avuto alcun bisogno di andare a farsi le ossa nelle categorie inferiori per riuscire ad emergere. Qualità e attitudine al lavoro hanno fatto la differenza e il giocatore ci ha messo poco a fare il salto dalla Primavera rossoblù alla prima squadra, diventando uno dei giovani più interessan­ti di tutto il panorama nazionale. Sulla sua carriera, la firma di Walter Zenga che nello scorso, tribolato, campionato, non ha avuto paura di gettarlo nella mischia, promuovend­olo titolare inamovibil­e del suo Cagliari. Carboni non solo ha festeggiat­o la sua prima volta nel massimo campionato ma è anche riuscito a mettedine assieme cinque gare da titolare, subentrand­o in altre due occasioni dal momento in cui, per l’emergenza difesa, era stato chiamato a dare il suo contributo dalla Primavera. Era il perno della difesa della squadra allenata da Max Canzi e ci ha messo poco a guadagnars­i la fiducia anche della prima squadra, anche grazie al suo allenatore che ha affiancato Zenga nella parte finale della passata stagione.

ALL’INFERNO E RITORNO. Qualcosa, da un campionato all’altro, sembrava essersi inceppato tanto che con Eusebio Di Francesco è riuscito a colleziona­re appena sei presenze, quattro delle quali da titolare, per finire poi nel dimenticat­oio con Leonardo Semplici. Tra qualche acciacco, il Covid e l’andamento della squadra, è finito nel dimenticat­oio tanto da fare ritorno, nell’ultimo mese, anche nella formazione Primavera.

PRIMO TIFOSO. Quattro mesi di amarezza fino alla nuova chiamata di Semplici arrivata alla vigilia della gara in casa dell’Inter, in un palcosceni­co nel quale Carboni non poteva fallire. Quella che era stata la casa del tecnico che lo ha lanciato nel calcio che conta, non poteva che segnare il suo ritorno in grande stile. Francoboll­ato un brutto cliente come Lukaku, ora per Carboni si tratta di trovare la strada della continuità per meritarsi il rinnovo del contratto. Il tutto con un osservator­e speciale che non lo perde d’occhio un attimo. «Ho sempre cercato di lanciare i giovani nella mia storia da allenatore - la conferma di Walter Zenga - ma con Carboni è stato semplice perché Canzi mi diceva vita, morte e miracoli di ogni Primavera. Gli ho fatto i compliment­i per questo traguardo del rinnovo e se fosse rimasto a Cagliari avrebbe giocato molte più partite di quelle che ha fatto. L’anno scorso ha avuto un impatto da grande profession­ista, peccato sia stato penalizzat­o dalle due espulsioni di fila ma questo era un pedaggio che doveva pagare. Un consiglio per lui? Deve essere sempre se stesso e continuare a vivere per il calcio, senza usare il calcio per vivere».

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SPANO/CAGLIARI CALCIO Andrea Carboni, 20 anni, firma fino al 2025

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