Corriere dello Sport

Mihajlovic e i tifosi aspettano che SuperOrso esca dal letargo

IL RENDIMENTO DELLA PUNTA È VISIBILMEN­TE CALATO Entra solo a partita in corso e, malgrado gli sforzi, non riesce più a incidere. A febbraio l’ultimo suo gol

- Di Giorgio Burreddu

La crisi dell’Orso la vedi già nei minuti: mai più di 45 nelle ultime 5 partite. Anche questo è un segno del momento di Riccardo Orsolini, il ragazzo venuto dal futuro ma che ora sta ricercando il suo miglior passato. Strano per uno di 24 anni che sembrava destinato al prossimo Europeo. C’è ancora tempo, ma più passa e più la chiamata del ct Mancini sembra difficile, complicata, a tratti impossibil­e.

LUNGO LETARGO. E’ l’effetto, anzi lo specchio del suo rendimento in rossoblù. 45 minuti contro il Crotone, 30 con la Roma, 14 con il Napoli, 10 con l’Inter, 6 con la Sampdoria: tutto qui. Abbiamo messo i minutaggi in ordine decrescent­e a testimonia­nza di come l’avversario conti relativame­nte, e questa è forse un’aggravante: se non rende dipende tutto da lui. Deve darsi una svegliata, aveva detto Sinisa Mihajlovic qualche settimana fa. Ma più le partite passano e più si allungano i giorni del letargo. Il prossimo impegno contro il Bologna può essere decisivo.

SVEGLIA. Orso c’è, è un talento. Questo lo sanno tutti. Walter Sabatini in una delle sue iperboli lessicali disse: «Orso non si vende, vale 70 milioni». Un anno fa di questi tempi aveva ragione il dt, Orso valeva cifre d’eccellenza. C’era un accordo con la Juve, poi rimasto nel limbo per ragioni diverse. La prima, la più forte, è proprio il suo rendimento, che è calato, è sceso fino a prestazion­i normali.

ULTIMO GOL. Il Bologna ha bisogno di SuperOrso, a metà tra il supereroe e il ragazzo con la battuta sempre pronta. L’ultimo gol di Orsolini risale allo scorso febbraio, fece gol contro il Parma nel successo per 3-0. Da lì, una progressio­ne a scendere. Buone partite le ha anche fatte, questo sì. Ma la città, la gente, i dirigenti, e ovviamente anche Mihajlovic, tutti si aspettano da lui molto di più. A dargli una scossa, a dire il vero, deve averci provato anche Mancini convocando­lo per le partite della nazionale di marzo scorso (anche se Orsolini è sempre rimasto in tribuna).

OCCASIONE. Che cosa sta mancando a Orso? Non la grinta, né la voglia. I suoi ingressi a partita in corso, i suoi spezzoni sono spesso positivi, volenteros­i, giocati con tanta intensità. Ma c’è qualcosa che stride, è per questo che Mihajlovic non lo sta tenendo sempre in consideraz­ione. Lo farà per la partita contro lo Spezia, le chance che giochi dall’inizio sono alte. Ma nemmeno questo è il punto. E non può essere nemmeno il dualismo con Skov Olsen (che comunque dovrebbe saltare la sfida contro lo Spezia). In questi mesi Skov è cresciuto, è diventato un uomo di riferiment­o per Sinisa. «Si è svegliato», ha detto l’allenatore rossoblù. Non lo stesso si può dire per Orso, che invece continua a non essere decisivo. Mihajlovic vuole vedere di più, a cominciare dalla sfida contro i liguri. Fare la differenza adesso può voler dire molto per Orsolini. Può riprenders­i la scena

che merita.

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LAPRESSE Riccardo Orsolini, 24 anni, attaccante del Bologna
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