Uefa: «Sì, Europeo a Roma» Vezzali e Malagò: Riapriamo
DOPO L’OK DEL GOVERNO C’È IL VIA LIBERA Oggi nuovi incontri con Gravina e Dal Pino per app, flussi e orari
Et voilà, si è chiuso il cerchio. Dopo l'ok del Governo alla riapertura dell'Olimpico per le 4 gare dell'Europeo di calcio - arrivato martedì pomeriggio con la lettera inviata dalla sottosegretaria Vezzali al presidente federale Gravina - la Uefa ha sugellato il "patto azzurro" con una comunicazione formale. C'è da esultare come dopo un gol segnato nei minuti di recupero: «Consideriamo Roma totalmente confermata come sede del torneo», è il messaggio da Nyon. In seguito alle rassicurazioni del ministro della Salute, Speranza, il numero uno della Federcalcio aveva scritto a Draghi manifestando fiducia nelle istituzioni ma anche timori per il rischio di perdere l'evento. La scadenza fissata dalla Uefa al 19 aprile incombeva minacciosa, un po' come la Turchia di Erdogan che pregustava lo "scippo della sede". Uno stallo che ha convinto il premier ad andare oltre le preoccupazioni di una parte del Comitato tecnico scientifico, creando tra l'altro un certo malumore tra gli scienziati.
OBIETTIVOCRESCITA. «La Uefa ha ricevuto oggi (ieri, ndr) la conferma da parte del governo italiano, tramite la Figc, che le partite di UEFA EURO 2020 a Roma si disputeranno alla presenza di spettatori - continua il comunicato - Le autorità hanno garantito che almeno il 25% della capienza dello stadio sarà aperta al pubblico». Il dado è tratto. E circa 16 mila tifosi sono pronti a sedersi sui seggiolini nelle tre gare del girone (Italia-Turchia l'11/06, Italia-Svizzera il 16/06 e Italia-Galles il 20/06) e nel quarto di finale del 3 luglio. Ma attenzione all'avverbio, perché «almeno il 25%» significa che questa soglia può crescere. Dipenderà dalla curva e dai successi della campagna vaccinale. Mancano quasi 2 mesi e in via Allegri sperano di poter arrivare al 30 se non addirittura al 40%. In qualsiasi caso verrà utilizzato tutto lo stadio per dislocare i fan, i quali potranno accedere se vaccinati, negativi al tampone o con anticorpi rilevati dal test sierologico. Al vaglio lo studio di soluzioni per evitare gli assembramenti e gestire i flussi, come l'app e la differenziazione degli orari di ingresso a seconda dei settori. Fino al 22 aprile si potrà chiedere il rimborso dei biglietti; oltre quella data, Uefa e Figc stabiliranno quanti tagliandi annullare (e rimborsare) nel caso siano ancora in eccesso rispetto alla percentuale consentita.
VEZZALI. Stamattina Gravina e Dal Pino incontreranno Vezzali anche per parlare della ripresa dell'attività giovanile, mentre ieri ha avuto un colloquio a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, il braccio destro di Draghi. L'apertura al calcio, in particolare dopo la richiesta della Lega Serie A di avere perlomeno 1000 tifosi da subito, ha scatenato una serie di reazioni dalle federazioni. Vezzali le ha rassicurate: «Il pubblico allo stadio non è una vittoria del calcio ma di tutto lo sport che è la sesta industria italiana. Ripartiremo insieme». Ad esempio Federbasket e Federvolley hanno chiesto, dichiarandosi soddisfatte per il risultato della
Figc, parità di trattamento nell'aprire gli eventi al pubblico. Il numero uno del Coni, Malagò, ha espresso pieno supporto: «Sono sicuro che il Governo, dopo la significativa apertura relativa agli Europei di calcio, considererà l’istanza con l’apprezzata sensibilità che ha dimostrato in queste ore, con la speranza che possa regalare un ulteriore segnale di speranza a tutto il movimento sportivo per concretizzare la tanto attesa e auspicata ripartenza».
L’obiettivo, se i dati lo consentiranno, è arrivare al 30-40% della capienza