Corriere dello Sport

Uefa: «Sì, Europeo a Roma» Vezzali e Malagò: Riapriamo

DOPO L’OK DEL GOVERNO C’È IL VIA LIBERA Oggi nuovi incontri con Gravina e Dal Pino per app, flussi e orari

- Di Giorgio Marota

Et voilà, si è chiuso il cerchio. Dopo l'ok del Governo alla riapertura dell'Olimpico per le 4 gare dell'Europeo di calcio - arrivato martedì pomeriggio con la lettera inviata dalla sottosegre­taria Vezzali al presidente federale Gravina - la Uefa ha sugellato il "patto azzurro" con una comunicazi­one formale. C'è da esultare come dopo un gol segnato nei minuti di recupero: «Consideria­mo Roma totalmente confermata come sede del torneo», è il messaggio da Nyon. In seguito alle rassicuraz­ioni del ministro della Salute, Speranza, il numero uno della Federcalci­o aveva scritto a Draghi manifestan­do fiducia nelle istituzion­i ma anche timori per il rischio di perdere l'evento. La scadenza fissata dalla Uefa al 19 aprile incombeva minacciosa, un po' come la Turchia di Erdogan che pregustava lo "scippo della sede". Uno stallo che ha convinto il premier ad andare oltre le preoccupaz­ioni di una parte del Comitato tecnico scientific­o, creando tra l'altro un certo malumore tra gli scienziati.

OBIETTIVOC­RESCITA. «La Uefa ha ricevuto oggi (ieri, ndr) la conferma da parte del governo italiano, tramite la Figc, che le partite di UEFA EURO 2020 a Roma si disputeran­no alla presenza di spettatori - continua il comunicato - Le autorità hanno garantito che almeno il 25% della capienza dello stadio sarà aperta al pubblico». Il dado è tratto. E circa 16 mila tifosi sono pronti a sedersi sui seggiolini nelle tre gare del girone (Italia-Turchia l'11/06, Italia-Svizzera il 16/06 e Italia-Galles il 20/06) e nel quarto di finale del 3 luglio. Ma attenzione all'avverbio, perché «almeno il 25%» significa che questa soglia può crescere. Dipenderà dalla curva e dai successi della campagna vaccinale. Mancano quasi 2 mesi e in via Allegri sperano di poter arrivare al 30 se non addirittur­a al 40%. In qualsiasi caso verrà utilizzato tutto lo stadio per dislocare i fan, i quali potranno accedere se vaccinati, negativi al tampone o con anticorpi rilevati dal test sierologic­o. Al vaglio lo studio di soluzioni per evitare gli assembrame­nti e gestire i flussi, come l'app e la differenzi­azione degli orari di ingresso a seconda dei settori. Fino al 22 aprile si potrà chiedere il rimborso dei biglietti; oltre quella data, Uefa e Figc stabiliran­no quanti tagliandi annullare (e rimborsare) nel caso siano ancora in eccesso rispetto alla percentual­e consentita.

VEZZALI. Stamattina Gravina e Dal Pino incontrera­nno Vezzali anche per parlare della ripresa dell'attività giovanile, mentre ieri ha avuto un colloquio a Palazzo Chigi con il sottosegre­tario alla presidenza, Roberto Garofoli, il braccio destro di Draghi. L'apertura al calcio, in particolar­e dopo la richiesta della Lega Serie A di avere perlomeno 1000 tifosi da subito, ha scatenato una serie di reazioni dalle federazion­i. Vezzali le ha rassicurat­e: «Il pubblico allo stadio non è una vittoria del calcio ma di tutto lo sport che è la sesta industria italiana. Ripartirem­o insieme». Ad esempio Federbaske­t e Federvolle­y hanno chiesto, dichiarand­osi soddisfatt­e per il risultato della

Figc, parità di trattament­o nell'aprire gli eventi al pubblico. Il numero uno del Coni, Malagò, ha espresso pieno supporto: «Sono sicuro che il Governo, dopo la significat­iva apertura relativa agli Europei di calcio, considerer­à l’istanza con l’apprezzata sensibilit­à che ha dimostrato in queste ore, con la speranza che possa regalare un ulteriore segnale di speranza a tutto il movimento sportivo per concretizz­are la tanto attesa e auspicata ripartenza».

L’obiettivo, se i dati lo consentira­nno, è arrivare al 30-40% della capienza

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ANSA Il presidente Figc Gravina
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Primi ciak per il ct azzurro Roberto Mancini, nato a Jesi
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