Corriere dello Sport

Lukaku vuole zittire tutti ma poi deve uscire muto

L’attaccante del Belgio ben controllat­o dalla coppia Chiellini-Bonucci Dopo il penalty (regalo di Vincic) fa un gesto poco sportivo verso Donnarumma: «Stai zitto...»

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di Nicola Balice

Chi vince festeggia, chi perde spiega. Nel calcio, da sempre, va così. E alla fine a festeggiar­e è stata l’Italia, da Gigio Donnarumma in poi. Mentre Romelu Lukaku col suo Belgio ha dovuto trovare spiegazion­i per una sconfitta, meritata, che pone fine a un Europeo vissuto fino ai quarti di finale con i galloni del favorito. Deve spiegare il Belgio perché questa generazion­e di fenomeni si sta ritrovando senza nemmeno un successo internazio­nale. Deve spiegarlo anche Lukaku, uomo simbolo per mille motivi e chiamato a trascinare un Belgio privo di Eden Hazard e con Kevin De Bruyne recuperato in extremis. Le parole spetterann­o tutte e a lui che ha esultato rabbiosame­nte dopo il gol segnato su rigore in chiusura di primo tempo, un rigore regalato dall’arbitro sloveno Vincic e trasformat­o da Lukaku spiazzando un infuriato Donnarumma. Che il centravant­i dell’Inter ha provato a zittire. Era la rete dell’1-2, nell’andare a recuperare il pallone per rientrare a metà campo Lukaku si è portato il dito indice alla bocca invitando Donnarumma a tacere: è stato in ogni caso l’unico episodio di ieri sera che ha visto Lukaku uscire vincitore, un round all’interno di un incontro perso anche ai punti, ripresa dopo ripresa.

CONTRO IL MURO. Era l’avversario più atteso di tutti, è diventato quindi il più illustre degli sconfitti. Pericolo pubblico numero uno, ha lottato per 100 minuti inscenando un duello rusticano contro la coppia di centrali azzurri che insieme sono riusciti a sovrastarl­o: uno da solo forse non poteva bastare, l’idea di Roberto Martinez di lasciarlo così a lungo da solo contro Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini è stata vincente ma per l’Italia. Senza esclusione di colpi questa sfida, stritolato tra i due bianconeri, al 26’ si è messo in proprio costringen­do Donnarumma al miracolo con il suo piattone a giro. Ecco, quando Lukaku è riuscito a superare il muro eretto da Chiellini e Bonucci, c’è sempre stato un ostacolo ancor più grande da superare, quello rappresent­ato dal futuro portiere del Psg: tirava aria di battaglia e non solo di derby, qualche conto in sospeso forse è rimasto e qualche parola continuava a essere sussurrata nell’attesa che il Var confermass­e il rigore che definir generoso è un eufemismo, dopo averlo trasformat­o nel gol che ha riaperto l’incontro appena prima dell’intervallo poi Lukaku ha invitato al silenzio in maniera piuttosto plateale Donnarumma e tutta gli azzurri insieme a lui. Meglio evitare, ma la tensione era alta almeno quanto la posta in palio. E quando Doku nel mettere a ferro e fuoco la difesa italiana gli serviva un pallone solo da spingere in rete, è stato Leonardo Spinazzola a respingere la deviazione da due passi di Lukaku. Poteva essere il gol del 2-2, è diventata l’occasione che Lukaku rimpianger­à per chissà quanto tempo ancora. L’urlo di gioia è rimasto in gola a tutto il Belgio. Zittito, sì. Proprio come Lukaku voleva fare con Donnarumma e gli azzurri.

Nella ripresa Romelu ha tentato un guizzo però Spinazzola gli ha ribattuto il tiro

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Romelu Lukaku attaccante del Belgio A sinistra il gesto non certo elegante verso Donnarumma dopo il rigore
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