Kane per Wembley Sheva per la gloria
Gli inglesi vogliono la Final Four ma il rischio sarà sottovalutare gli ucraini mai andati così avanti
L’entusiasmo contagioso esploso - tra caroselli e fiumi di birra - dopo la vittoria contro la Germania è l’insidia più temuta da Gareth Southgate in vista della trasferta di Roma. E’ per questo che alla vigilia del quarto di finale contro l’Ucraina, il ct inglese si è visto costretto ad indossare i panni del pompiere, riportare il senso della misura, e soprattutto chiedere a tutti dalla stampa ai tifosi - di pensare solo all’avversario di giornata, senza proiettarsi sull’epilogo di Euro 2020 a Wembley. Il ritorno nello stadio londinese, dove i Tre Leoni hanno giocato le prime quattro partite, è l’obiettivo dichiarato. Perché una simile occasione, così propizia, con un tabellone che all’improvviso si è aperto favorevolmente, non capita spesso. Ma il rischio è altresì sottovalutare i prossimi avversari, commettendo un errore imperdonabile. Il ct inglese è il primo a sapere che un eventuale passo falso all’Olimpico non solo farebbe cadere nel dimenticatoio l’impresa contro i tedeschi. Ma comprometterebbe anche l’idillio che ha avvolto e accompagnato fin qui la nazionale inglese. Che ha senza dubbio beneficiato delle quattro gare casalinghe, ma ha stupito per la solidità difensiva. Proprio il reparto che più sollevava dubbio e incertezze alla vigilia, e che dopo quattro uscite non ha ancora subito reti al passivo. Come nessun’altra, tra le magnifiche otto dell’Europeo. Anche il cambio di modulo contro la Germania, con la scelta di rinunciare alla difesa a quattro inserendo un terzino (Kieran Trippier) a centrocampo per contrastare il palleggio dei tedeschi, è stato assorbito senza contraccolpi, nonostante i quattro in linea dietro avessero garantito il 75% di vittorie nelle 32 precedenti uscite. Contro l'Ucraina non è da escludere che Southgate ritorni al passato, mentre dietro Harry Kane sembra sicuro della conferma Bukayo Saka, tra i migliori contro la Germania. Ma è Raheem Sterling il simbolo di questa Inghilterra, nonostante rimanga una figura controversa: c'è chi lo adora e chi non lo sopporta. L’ala del Manchester City, reduce da una stagione tutt’altro che convincente, ha già segnato tre gol, migliorando a 15 il suo record nelle ultime 20 uscite con la maglia bianca. Il modo migliore per cancellare il mondiale incolore del 2018: mentre i Tre Leoni volavano in semifinale, Sterling continuava a sbagliare gol a ripetizione, peggiorando il suo già orribile record di due sole reti nelle prime 44 partite in nazionale. Divisivo da sempre, criticato per il fucile tatuato sul polpaccio e il controverso passaggio dal Liverpool al City, di recente il 26enne nato a Kingston, in Giamaica, è diventato il bersaglio n.1 delle sonore contestazioni dei supporter inglesi all'inchino anti-razzismo. Sono sette i precedenti con l’Ucraina (quattro vittorie e una sola sconfitta), affrontata per la prima volta nel 2000 quando in campo c’erano entrambi i ct di oggi, Southgate e Andriy Shevchenko. Il quale aveva segnato il suo primo gol con la maglia del Chelsea, nell’estate 2006 proprio al Middlesbrough allenato da Southgate. Imbattuta nelle qualificazioni (sei vittorie e due pareggi, ha vinto il suo gruppo davanti al Portogallo), l’Ucraina - che pure non era mai arrivata così lontano in un Europeo - finora è stata brava e fortunata, avendo superato la fase a gironi, nonostante due sconfitte, come quarta migliore terza.
Dopo l’entusiasmo per la vittoria sulla Germania ora piedi per terra