L’uomo dei sogni subito al lavoro
In 500 ad aspettarlo a Ciampino poi la corsa verso il centro sportivo con quindici auto di scorta Il primo contatto è con Smalling
La bambina con la maglietta giallorossa implora la mamma di mettersi all’ombra. A Trigoria fa caldo, oltre trenta gradi, e il piazzale intitolato al grande Dino Viola si riempie con il passare dei minuti per dare il primo saluto a Mourinho. Ci sono giovani e anziani, uomini stanchi in tenuta da lavoro, che hanno preso due ore di permesso per la curiosità di vedere Mourinho, anche qualche auto aziendale è parcheggiata ai lati del piazzale, sotto gli alberi, al riparo dal sole. L’autobus dell’Atac che collega Trigoria al centro fa capolinea qui e il conducente romanista celebra l’arrivo del portoghese scrivendo il suo nome sul display che di solito indica la destinazione.
Il popolo giallorosso si è dato appuntamento a Trigoria per salutare il suo nuovo condottiero. Questa gente aveva bisogno di un leader con il quale identificarsi, dopo aver perso le ultime bandiere, e i Friedkin hanno esaudito un desiderio che parte da lontano, dai tempi di Totti e De Rossi, che hanno seguito con interesse lo sbarco di Mourinho. Questa gente si è illusa per nove anni con Pallotta e ha perso l’abitudine a vincere. Si è vista alzare la Coppa Italia in faccia dalla Lazio e ha voglia di riscatto. Ieri si è aperta una nuova pagina, i tifosi hanno bisogno di tornare a sognare, ma soprattutto di tornare a festeggiare qualche successo.
PILOTA DAN. Mourinho è partito da Lisbona alle 12.36, a bordo dell’Aviation Gulfstream G650N1F della compagnia di Friedkin. Il presidente Dan ha pilotato il velivolo per dare ancora più enfasi all’arrivo dell’allenatore che ha fortemente voluto per dare un’impronta forte alla sua prima vera stagione da presidente della Roma.
José Mourinho è molto social, ha dispensato il suo carisma in alcuni post che hanno accompagnato la sua prima giornata romana. In mattinata ha annunciato il suo arrivo. Sorridente ed elegantissimo ha inviato un saluto che ha scaldato il cuore: «Cari tifosi della Roma, sto per chiudere le valigie, ci vediamo presto. Sto arrivando!». Poi ha pubblicato un video dall’aereo durante l’atterraggio a Ciampino. In aeroporto ad attenderlo 500 tifosi, quando è salito in macchina, non più elegantissimo, ma con una comoda t-shirt per il caldo, ha salutato, ha mostrato la sciarpa, ha inviato baci. L’aereo è atterrato alle 14.44, il tempo di lasciare l’aeroporto e raggiungere Trigoria, con quindici auto di scorta, lampeggianti della polizia, sirene. Alle 15.20 ha varcato il cancello del centro sportivo, accompagnato dai cori dei tifosi, che erano diventati 600, con fumogeni giallorossi (saranno tossici?), bandiere, striscioni. Alle 15.30 si è affacciato dal balcone della palazzina e ha salutato i tifosi pazzi di gioia e provati dal caldo. Una sciarpa giallorossa mostrata come vessillo, ha risposto con i pugni alzati all’entusiasmo dei tifosi. Mourinho è sembrato divertito, forse anche un po’ emozionato. Si è calato in una realtà che può incendiare con i suoi proclami, le sue arringhe, le sue polemiche, ma soprattutto con le sue vittorie.
SUBITO OPERATIVO. Una giornata vissuta tutta d’un fiato, stanco ma felice, ha cominciato subito a Trigoria la sua quarantena, dove resterà fino a martedì nel rispetto delle regole. Con tutte le precauzioni potrà interagire con i suoi collaboratori, comincerà a conoscere i giocatori. Ieri ha salutato Smalling, che ha ripreso a lavorare prima con gli altri infortunati e che è stato sommerso anche lui dall’entusiasmo dei tifosi all’arrivo a Trigoria. José ha visitato il centro sportivo, ha preso alloggio nella sua stanza, ristrutturata per l’occasione. I Friedkin con lui vogliono fare bella figura. In questa giornata molto social è spuntato anche il like di Xhaka nella foto che ritrae Mourinho in partenza dall’aeroporto di Lisbona con i suoi collaboratori. Il centrocampista svizzero, ieri assente per squalifica nella partita contro la Spagna, si è promesso allo Special One e aspetta solo che Roma e Arsenal trovino l’accordo. Si sente già la maglia giallorossa addosso e per Mourinho, rivale in tante battaglie, si butterebbe nel fuoco.
Mentre il sole implacabile cominciava a calare non poteva mancare l’ultimo saluto di José al suo nuovo popolo, disposto a seguirlo in questo percorso avvincente e intrigante appena cominciato. «Grazie mille, grazie di cuore. DAJE ROMA», ha scritto con un certo trasporto. La strada è lunga, ma Mourinho per partire ha ingranato la marcia giusta.
Il saluto alla gente impazzita di gioia E sui social spunta il “like” di Xhaka