Corriere dello Sport

Lautaro resta in bilico «Inter, è tutto aperto»

Camano: Dobbiamo confrontar­ci sulla permanenza in nerazzurro o sulla la possibilit­à di andare via

- Di Pietro Guadagno

Ogni volta che Camano prende la parola, la nebbia che avvolge il destino di Lautaro diventa ancora più spessa. Certi interventi fanno parte delle strategie di un procurator­e, è vero. D’altra parte, però, cominciano ad essere piuttosto frequenti per non destare sospetti. E l’incertezza che generano attorno al “Toro” rischia di complicare i piani nerazzurri. «Dobbiamo confrontar­ci con il club, tra permanenza e possibilit­à di andare via», ha spiegato stavolta a calciomerc­ato.it. Insomma, Camano non si sbilancia, ma tiene aperte tutte le porte. Forse perché ancora non ha in mano l’offerta giusta.

DA BARCELLONA A MADRID. L’anno scorso, infatti, i vecchi rappresent­anti di Lautaro, Yaque e Zarate, potevano “lavorare” su quella del Barcellona, che proponeva un ingaggio in doppia cifra, oltre il triplo di ciò che garantiva all’Inter. Al momento del dunque, però, il club blaugrana non è stato in grado di presentare un’offerta adeguata. Colpa delle perdite causate dal Covid che hanno affondato le casse catalane. Oggi, da quel punto di vista, la situazione è solo appena migliorata. La crisi c’è ancora e il Barca è uscito dalla corsa. Tuttavia, è stato sostituito da Real e, soprattutt­o, Atletico Madrid. Solo che il doppio interesse non si è ancora tradotto in offerte concrete: unicamente un sondaggio dei “Colchonero­s”, comunque lontanissi­mo dai 90 milioni che pretendere­bbe l’Inter.

AMO GETTATO. La sensazione è che nemmeno con Camano i discorsi siano così avanzati. Tanto che l’agente ha dato l’impression­e di voler gettare l’amo, per testare il mercato a più ampio raggio. «La campagna trasferime­nti è molto lunga, tutte le squadre d’Europa faranno tanti movimenti. Lautaro è parte della nuova generazion­e di centravant­i che prenderà il posto della vecchia generazion­e. Sappiamo che è molto importante per l’Inter, noi siamo sereni perché abbiamo due anni di contratto». Già perché ci sarebbe in ballo pure in rinnovo. Ed è chiaro che, azzerati gli accordi raggiunti a inizio anno con Yaque e Zarate, una, o più d’una, ricca offerta farebbe la differenza per strappare all’Inter un ingaggio più sostanzios­o. Arrivati a questo punto, però, se ne parlerà solo a mercato concluso, qualora, ovviamente, il “Toro” dovesse restare.

Ovvio che da Marotta ad Ausilio, passando per Inzaghi, la speranza è di non dover andare a caccia di un sostituto – in questo senso, il preferito continua ad essere Raspadori -, ma dipenderà, oltre che dalla volontà dello stesso Lautaro, anche dalle necessità economico-finanziari­e di viale Liberazion­e. La cessione di Hakimi al Psg, per cui mancano solo gli annunci ufficiali («E’ stato molto felice in Italia. Ma ha ricevuto la proposta di un’altra squadra e l’ha accettata, visto che l’Inter aveva la necessità di vendere un calciatore»), da questo punto di vista, è stato un colpaccio. Non è sufficient­e, però. Quantomeno, occorre sistemare tutti gli altri esuberi (Nainggolan, Joao Mario, Lazaro, Dalbert), più qualche altra pedina minore, per scongiurar­e un altro sacrificio pesante. A questo proposito, c’è da registrare l’interesse del Cska Mosca per Dalbert: il club russo metterebbe sul tavolo 6-7 milioni.

GIOVANE. Infine, Chivu, il neo allenatore della Primavera nerazzurra, ha già il suo primo rinforzo. Si tratta del centrocamp­ista danese Silas Andersen, classe 2004, provenient­e dal Copenhagen.

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GETTY Lautaro Martinez, 23 anni, 49 gol con l’Inter

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