Lautaro resta in bilico «Inter, è tutto aperto»
Camano: Dobbiamo confrontarci sulla permanenza in nerazzurro o sulla la possibilità di andare via
Ogni volta che Camano prende la parola, la nebbia che avvolge il destino di Lautaro diventa ancora più spessa. Certi interventi fanno parte delle strategie di un procuratore, è vero. D’altra parte, però, cominciano ad essere piuttosto frequenti per non destare sospetti. E l’incertezza che generano attorno al “Toro” rischia di complicare i piani nerazzurri. «Dobbiamo confrontarci con il club, tra permanenza e possibilità di andare via», ha spiegato stavolta a calciomercato.it. Insomma, Camano non si sbilancia, ma tiene aperte tutte le porte. Forse perché ancora non ha in mano l’offerta giusta.
DA BARCELLONA A MADRID. L’anno scorso, infatti, i vecchi rappresentanti di Lautaro, Yaque e Zarate, potevano “lavorare” su quella del Barcellona, che proponeva un ingaggio in doppia cifra, oltre il triplo di ciò che garantiva all’Inter. Al momento del dunque, però, il club blaugrana non è stato in grado di presentare un’offerta adeguata. Colpa delle perdite causate dal Covid che hanno affondato le casse catalane. Oggi, da quel punto di vista, la situazione è solo appena migliorata. La crisi c’è ancora e il Barca è uscito dalla corsa. Tuttavia, è stato sostituito da Real e, soprattutto, Atletico Madrid. Solo che il doppio interesse non si è ancora tradotto in offerte concrete: unicamente un sondaggio dei “Colchoneros”, comunque lontanissimo dai 90 milioni che pretenderebbe l’Inter.
AMO GETTATO. La sensazione è che nemmeno con Camano i discorsi siano così avanzati. Tanto che l’agente ha dato l’impressione di voler gettare l’amo, per testare il mercato a più ampio raggio. «La campagna trasferimenti è molto lunga, tutte le squadre d’Europa faranno tanti movimenti. Lautaro è parte della nuova generazione di centravanti che prenderà il posto della vecchia generazione. Sappiamo che è molto importante per l’Inter, noi siamo sereni perché abbiamo due anni di contratto». Già perché ci sarebbe in ballo pure in rinnovo. Ed è chiaro che, azzerati gli accordi raggiunti a inizio anno con Yaque e Zarate, una, o più d’una, ricca offerta farebbe la differenza per strappare all’Inter un ingaggio più sostanzioso. Arrivati a questo punto, però, se ne parlerà solo a mercato concluso, qualora, ovviamente, il “Toro” dovesse restare.
Ovvio che da Marotta ad Ausilio, passando per Inzaghi, la speranza è di non dover andare a caccia di un sostituto – in questo senso, il preferito continua ad essere Raspadori -, ma dipenderà, oltre che dalla volontà dello stesso Lautaro, anche dalle necessità economico-finanziarie di viale Liberazione. La cessione di Hakimi al Psg, per cui mancano solo gli annunci ufficiali («E’ stato molto felice in Italia. Ma ha ricevuto la proposta di un’altra squadra e l’ha accettata, visto che l’Inter aveva la necessità di vendere un calciatore»), da questo punto di vista, è stato un colpaccio. Non è sufficiente, però. Quantomeno, occorre sistemare tutti gli altri esuberi (Nainggolan, Joao Mario, Lazaro, Dalbert), più qualche altra pedina minore, per scongiurare un altro sacrificio pesante. A questo proposito, c’è da registrare l’interesse del Cska Mosca per Dalbert: il club russo metterebbe sul tavolo 6-7 milioni.
GIOVANE. Infine, Chivu, il neo allenatore della Primavera nerazzurra, ha già il suo primo rinforzo. Si tratta del centrocampista danese Silas Andersen, classe 2004, proveniente dal Copenhagen.