La Mercedes accelera per avere Russell
Ieri giornata intensa di riunioni e contatti: Wolff muove Lagrue, lo scopritore di George
Mercedes e George Russell sono due poli di calamita che difficilmente riusciranno a non attrarsi prima del 2022, stagione in cui il giovane pilota della Williams avrà il posto che oggi è di Valtteri Bottas. Ma eccoci subito al punto: oggi e per quanto tempo ancora? Non parliamo di mesi, ma di settimane: cosa succederà dopo il GP d’Austria di domani? E dopo la pausa estiva (tra GP Ungheria dell’1 agosto e GP Belgio del 29), chi ci sarà al fianco di Hamilton sulla seconda Freccia d’Argento?
Tutti finora hanno smentito le voci relative a un cambio in corsa, con appiedamento traumatico del finlandese. Ma in Mercedes si sono stufati di Bottas, campione avviluppato in una crisi d’identità agonistica che rischia di costare carissima alla Stella nella volata per il titolo costruttori. Così, il piano di avvicendamento anticipato Bottas-Russell è tornato d’attualità e ieri tra il paddock del Red Bull Ring e la sede di Brackley se ne è riparlato in un modo serrato e operativo.
L'UOMO CHIAVE. In particolare Gwen Lagrue, braccio destro di Toto Wolff e dal 2016 dirigente Mercedes con delega speciale al programma piloti, è stato visto entrare nel box della Williams e uscirne molto più tardi, e ha avuto diversi contatti con Russell nel corso della giornata. Un fatto inusuale.
Lagrue è peraltro, nello staff dei campioni in carica, l’uomo che più di ogni altro ha creduto nel pilota inglese e ha spinto per la sua promozione al massimo livello. Proprio Russell ricordava così il suo ingresso in Formula 1: «Nel 2016 ero pilota di riserva della BMW nel DTM. Avevo fatto un test con loro per guidare da titolare nel 2017, ed era andato incredibilmente bene. Avevo accettato l’idea che non sarei riuscito ad entrare in Formula 1 quando un giorno, mentre ero a mollo nella vasca da bagno in casa dei miei genitori, ricevetti una telefonata. Era un tipo dall’accento francese, mi disse di chiamarsi Gwen Lagrue ed esordì così: “Ciao George, ho appena cominciato a lavorare con la Mercedes e tu sei il primo giovane pilota che voglio mettere sotto contratto”. Ecco, la mia carriera in Formula 1 è cominciata in una vasca da bagno».
Nel 2019 esordì nel Mondiale sempre in una vasca da bagno ma stavolta col motore: la Williams, appunto. Oggi la situazione è molto cambiata e Russell al netto di una possibile promozione in piena estate, dal 2022 potrebbe avere con Mercedes un contratto biennale, da lui caldamente auspicato due settimane fa, dopo aver appreso del rinnovo a lungo termine tra Lando Norris e McLaren.
L’intenzione di Brackley è non mortificare troppo Bottas, certamente depresso dall’incombere di una retrocessione. Ma la sua opacità nelle ultime uscite ha spinto a recuperare il piano-avvicendamento dai cassetti di Brackley, dov’era stato chiuso. Mercedes sente di dover tornare a giocare con due attaccanti la partita del Mondiale piloti, anche e soprattutto dopo l’accelerazione di Sergio Perez, sbocciato con la vittoria a Baku e oggi in grado di portare a Red Bull punti pesantissimi.
In ogni caso, in caso di affiancamento già quest’anno, è chiaro che il compito di George sarà fare il massimo possibile ma senza disturbare il manovratore, in piena lotta per il Mondiale.
HAMILTON FREDDO. Lewis Hamilton guarda un punto nel vuoto: si è già più volte espresso positivamente nei confronti di Bottas (dopo il rovinoso incidente Russell-Bottas di Imola: «Dovrebbero dare tregua a Valtteri e permettergli di concentrarsi su sé stesso, in fondo Mercedes ha la miglior coppia di piloti in termini di risultati, equilibrio nel team e sviluppo tecnico») e sa bene quanto sia alto il potenziale del giovane, quasi vincitore del GP di Sakhir 2020 con la sua Mercedes, mentre lui era fermo per colpa del Covid. In quell’occasione Russell aveva ridicolizzato Bottas ma la sua gara era finita in un disastro innescato da errori della squadra.
Ma Lewis non può molto in questo gioco, se non dare un parere che rimane consultivo.
La crescita della Red Bull anche con Perez ha messo in crisi la Stella