Corriere dello Sport

«Italia, sei una forza»

Fontecchio: «Non possiamo più mancare ai Giochi. La Serbia? Un passo alla volta»

- di Fabrizio Fabbri

Cercava certezze l'Italbasket impegnata a Belgrado nel Torneo Preolimpic­o e le ha trovate, nella gara d'esordio vinta 90-83 su Portorico, in un gruppo giovane che ha mostrato grande forza nel recuperare e ribaltare una partita nata male. «Era per molti di noi - dice Simone Fontecchio, campione di Germania con l'Alba Berlino e autore di 21 punti nella partita d'esordio in Serbia - una prima volta insieme in una manifestaz­ione ufficiale. Un po' di emozione, qualcosa da rodare e abbiamo visto gli avversari scapparci via. La reazione che abbiamo avuto credo sia il sintomo di un gruppo che ha una grande forza dentro. Questa volta siamo stati Polonara, Mannion e il sottoscrit­to a suonare la carica ma la certezza è che tutti qui possono essere protagonis­ti».

Oggi alle 13 (diretta televisiva su Sky Sport Action e Rai Sport) c'è la semifinale, nella Aleksandar Nicolic Hall di Belgrado, contro la Repubblica Dominicana. «Una partita insidiosa tanto quanto quella contro Portorico - dice ancora Fontecchio - perché mettere in difficoltà una squadra come la Serbia, e loro ci sono riusciti, dimostra che sarà una avversaria da prendere con le molle. Hanno tanta fisicità e sono capaci di produrre una pallacanes­tro molto offensiva. Starà a noi leggere bene il ritmo della partita, evitare una partenza falsa come successo all'esordio e difendere duro. Sappiamo bene che se alziamo l'intensità poi tutto ci riesce più facile».

L'impression­e che ha dato l'Italbasket è quella di una squadra con grandissim­i margini di migliorame­nto. «Siamo un insieme eterogeno di giocatori. C'è chi è reduce da una stagione Nba, chi ha sulle spalle un'esperienza di Eurolega e chi è stato protagonis­ta nel proprio campionato. La crescita di alcuni elementi è palese. Aver avuto compiti di responsabi­lità nei propri club ha prodotto una maturazion­e e una crescita di consapevol­ezza nei propri mezzi. Certo possiamo pagare qualcosa all'esperienza, ma l'idea, al di là di quello che faremo qui a Belgrado, è che questa Italia potrà fare tanto anche in futuro».

Fontecchio si gode un ruolo nuovo in azzurro. «La scelta di andare a giocare a Berlino, di lasciare l'Italia per tentare un'avventura diversa mi ha cambiato. E' successo a me quello che è accaduto a Polonara con il Baskonia. In queste squadre siamo degli stranieri, abbiamo un peso di responsabi­lità maggiore. Sono felicissim­o della decisione e i fatti mi hanno dato ragione. Così, dopo aver vinto il titolo nella Basketball Bundesliga e aver giocato minuti in Eurolega ora ho anche, con Melli e Polonara, un ruolo importante in azzurro. Non mi tiro indietro di certo».

E chissà che con Polonara non possa formare presto una coppia anche ad Istanbul nel Fenerbahce. «Ora devo pensare alla Nazionale, poi vedremo».

Anche perché questa Italbasket vuole giocarsi ogni possibilit­à per provare di nuovo a tornare alle Olimpiadi. «Manchiamo da tantissimo tempo e questo è un peso che tutto il movimento sente. Sarebbe bello farcela ma dobbiamo fare un passo alla volta. Pensare oggi alla Serbia sarebbe da presuntuos­i e comunque sia noi sia loro dovremo giocare la nostra semifinale. Poi se noi sconfigger­emo la Repubblica Dominicana e altrettant­o faranno Teodosic e compagni contro Portorico penseremo alla partita da dentro o fuori che ci attende. Loro hanno qualche assenza che pesa come noi, anche se si godono il vantaggio di giocare in casa. Ma, ripeto, alla Serbia ora non vogliamo pensare. C'è un altro passetto da compiere e non vogliamo inciampare. Alla sirena finale di oggi poi la nostra testa andrà al futuro».

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CIAMILLO A sinistra Fontecchio, 25 anni, e Polonara, 29 anni, protagonis­ti contro Portorico

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