L’Italnuoto parte già col record
36 convocati solo in vasca, mai successo prima. Tante punte ma molto dipende da Paltrinieri
ROMA
Una spedizione da record, con la speranza che si possa parlare di record anche al ritorno: l’Italanuoto di Tokyo sarà composta da 36 atleti (più altri 30 tra tuffi, acque libere, sincro e pallanuoto) con il contingente delle 15 ragazze che ha la più giovane della spedizione (Giulia Vetrano, nata a dicembre 2005) e la più... esperta (Federica Pellegrini, 33 anni il 5 agosto, che stasera alle 23 si confessa - e si commuove - a Sky): gareggeranno insieme nella staffetta 4x200.
Le aspettative sono alte perché il movimento del nuoto negli ultimi anni è cresciuto sia per numero di punte che di livello medio (senza dimenticare il Settebello campione del mondo nella pallanuoto). Certo, molto ruota attorno alle condizioni fisiche di Gregorio Paltrinieri, rallentato dalla mononucleosi, che da solo vale due medaglie in vasca (800 e 1.500) e una in acque libere. Su questo fronte si naviga a vista. Su tutto il resto c’è l’imbarazzo della scelta perché gli azzurri possono piazzarsi in tutte le specialità: Gabriele Detti, due bronzi a Rio 2016, è di nuovo da medaglia nei 400 stile libero e nella distanza doppia, che al maschile debutta quest’anno. Simona Quadarella a Rio non c’era ma arriva a Tokyo con 6 titoli europei, un oro, un argento e un bronzo mondiale nel mezzofondo. E poi Panziera (200 dorso, seconda nel ranking 2021), Miressi da podio nei
100 stile libero, Martinenghi nella top 5 dei
100 rana, Burdisso al livello dei migliori nei
200 farfalla, Carraro e Pilato da finale e magari qualcosa di più sempre nei 100 rana, la staffetta 4x100 stile libero maschile che dal Settecolli della scorsa settimana è uscita molto competitiva. C’è veramente di tutto e senza l’intoppo di Paltrinieri si poteva ragionare sul record di medaglie di Sydney 2000 (tre ori, 1 argento, 2 bronzi). Ora forse meno ma si annuncia comunque una grande Olimpiade, anche perché le due gare che debuttano (800 maschili e 1.500 femminili) potrebbero portarci da sole due-tre podi.
Il dt Butini avrà anche il suo da fare per la composizione delle staffette (compresa l’inedita 4x100 mista di genere) che avrà ripercussioni anche sulle presenze individuali: per regolamento, chi è a Tokyo deve gareggiare e per poter ruotare il maggior numero di atleti possibile in base a condizione fisica e calendario, sarà importante schierarli (quando hanno il tempo internazionale richiesto) nelle prove individuali in modo tale da non essere “costretti” a farli gareggiare nelle staffette. Ecco perché la divisione per specialità qui sotto è indicativa e non una certezza. L’unico vincolo inderogabile è l’impiego di Arianna Castiglioni, primatista italiana dei 100 rana, nella 4x100 mista (femminile o di genere) non potendo nuotare la gara individuale dove i posti sono di Benedetta Pilato e Martina Carraro. Ma affrontare un’Olimpiade con qualche problema di abbondanza è la prima dimostrazione del livello raggiunto dall’Italnuoto. Se son Giochi, fioriranno.
Dai 15 anni della Vetrano ai 32 della Pellegrini: saranno Giochi speciali