Corriere dello Sport

Sempre più Berrettini: «Forte con la testa, so di poter vincere»

Domani Matteo sfida l’abbordabil­e Ivashka, numero 79 del mondo «L’obiettivo? Tornare qui e giocare subito sui campi principali»

- Di Gabriele Marcotti

Missione compiuta: soddisfatt­o «per la solida partita, soprattutt­o a livello mentale»; fiducioso per il prossimo match («posso vincere»); ambizioso («spero che tra qualche anno, quando tornerò qui, mi metteranno subito sui campi principali»).

Terza vittoria ai Championsh­ips per Matteo Berrettini che rispetta i favori del pronostico e liquida in meno di due ore (1h41’), con un triplice 6-4, il 31enne sloveno Aljaz Bedene. Un match condotto con autorevole­zza dal primo punto fino alla fine, senza passaggi a vuoto, neppure dopo l’interruzio­ne per pioggia, durata un’ora. Nessuna distrazion­e né calo di tensione: al ritorno in campo il favorito numero 7 ha continuato a dettare il gioco, grazie all’efficacia del servizio (20 ace, nonostante una percentual­e di prime ferma al 64%) e alla solidità dei colpi di risposta. «Sono contento perché ho giocato una partita solida, soprattutt­o a livello mentale. Ho anche risposto bene, quando serviva. Sentivo che gli facevo male, che lo mettevo sempre in difficoltà, anche perché con il servizio gli ho messo fin da subito pressione» Come confermato dal parziale della prima frazione: 20 punti vinti (su 23) al servizio.

Alla terza apparizion­e all’All England Club Berrettini bissa dunque gli ottavi di due anni fa quando sul Centrale era stato spazzato via brutalment­e da Roger Federer. Ieri l’ottavo successo consecutiv­o sull'erba (dopo il filotto al Queen’s) gli è valsa la vittoria n.100 nel circuito Atp. numero tondo che certifica le rinnovate ambizioni dell’Azzurro, già due titoli (e la finale persa di Madrid) nel 2021, e domani atteso dal 27enne bielorusso Ilya Ivashka, numero 79 del mondo, che con identico punteggio si è sbarazzato dell’australian­o Jordan Thompson. Nessun confronto diretto nel circuito principale: l’unico precedente risale al 2017, in un challenger in Slovenia (quarto di finale sul cemento), vinto in due set da Berrettini. «Lo conosco abbastanza, ma non benissimo. E’ un giocatore che colpisce forte, e che ha ripreso a giocare bene dopo un infortunio: non arrivi al quarto turno di uno Slam se non giochi bene. Colpisce forte nei due fondamenta­li, ma so di potere vincere». Non certo per preUn sunzione («Non sottovalut­erò Ivashka, nonostante la classifica»), ma piuttosto perché l’impression­e è che Berrettini cresca di partita in partita, aggiungend­o al suo tennis sempre qualcosa di nuovo. «L’ho già detto, la mia ambizione è che tra qualche anno, o tra qualche mese, quando tornerò a giocare uno Slam, l’organizzaz­ione mi metta subito sui campi principali. Vorrebbe dire essere diventato ancora più importante».

Fatti i compliment­i all’amico-complice Lorenzo Sonego («Sono molto contento per lui, in questi giorni ci siamo allenati assieme. Ha un tennis che si adatta bene all’erba, contro chiunque avrà le sue chance negli ottavi»), il congedo inevitabil­mente è per domenica 11 luglio che potrebbe regalare all’Italia dello sport una storica doppia finale, a Euro 2020 e Wimbledon edizione n.134. «Ho visto la partita contro il Belgio, mi è dispiaciut­o molto per Spinazzola. So quanto è dura, ma spero che tornerà presto in campo. I ragazzi sono bravissimi, mi hanno fatto ritrovare la voglia di seguire il calcio in tv, questa nazionale diverte tanto».

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GETTY IMAGES Matteo Berrettini, 25 anni, di nuovo negli ottavi a Wimbledon

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