E Wimbledon ci fa sognare
Berrettini all’assalto di Ivashka (n. 79 Atp) E Sonego sfida il mito Federer
Due italiani negli ottavi di Wimbledon non si vedevano dal 1955. Ma nei quarti non ci sono mai stati: oggi la verità
Ieri hanno preparato le due sfide allenandosi insieme. Matteo: «Vivere questo momento con Lorenzo è qualcosa che va oltre lo sport»
Un allenamento insieme, con tanto di selfie di gruppo per celebrare una bella domenica. Due amici che condividono un momento di gioia. Una scena come tante, che però ha un valore in più. Perché i due amici si chiamano Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, e oggi possono entrare nella storia del nostro tennis. Due italiani negli ottavi a Wimbledon non si vedevano dal 1955, dai tempi di Beppe Merlo e Nicola Pietrangeli. Se dovessero vincere, l'Italia avrebbe per la prima volta due giocatori nei quarti di finale.
PERFORMER SONEGO. «Vivere questo momento insieme a Lorenzo ha qualcosa di romantico, va oltre lo sport» ha detto il numero 1 azzurro. La sua missione appare più che possibile contro il bielorusso Ilya Ivashka, 27enne numero 79 ATP. Sonego ha di fronte un sogno, lo stesso che ha vissuto l'amico Matteo esattamente due anni fa. Scendere in campo sul Centrale, nel secondo lunedì del torneo, contro il più titolato campione di Wimbledon, Roger Federer. Si sono già incontrati al Roland Garros, dunque il torinese corre meno rischi di cadere vittima della soggezione che ha bloccato Berrettini nel 2019, quando a fine partita scherzò con l'otto volte vincitore dei Championships sul prezzo della lezione che gli aveva appena inflitto.
CHI HA BATTUTO ROGER. «Sonego ha un ottimo servizio e un bel diritto, non mi sorprende che sia arrivato fin qui» ha detto Federer a Sky. Quella di oggi, che chiude il programma del Centrale, sarà la sua 45ª partita contro un italiano nel circuito ATP (esclusi dunque Challenger, ITF e tornei giovanili). Cinque le sconfitte, contro Gianluca Pozzi in Coppa Davis nel 1999, Davide Sanguinetti in finale a Milano e Andrea Gaudenzi negli ottavi agli Internazionali BNL d'Italia nel 2002, Filippo Volandri sempre negli ottavi a Roma nel 2007, e infine Seppi al terzo turno dell'Australian Open 2015. I recenti risultati, a partire dalla semifinale al Foro Italico, stanno dando a Sonego una sicurezza diversa.
Come per ogni bravo performer, nel suo caso tanto da giocatore quanto da cantante, la convinzione genera una più autorevole presenza scenica. La naturalezza con cui improvvisa e varia sul tema senza uscire dallo schema è una garanzia. Contro Federer, sarà partita vera.
MATTEO FAVORITO. Berrettini è ad oggi la grande sicurezza del nostro tennis. Confida nel suo servizio come i grandi campioni degli anni Ottanta e Novanta, come i Becker e i Sampras. Nel 2021, ha tenuto nove game di battuta su dieci, nessuno ha fatto meglio nel circuito ATP. A Wimbledon, finora ha messo a segno in media venti ace a partita. Una volta ogni due, poi, il suo servizio non è tornato indietro. Sull'erba, dove serve leggerezza per fare la scelta giusta con pochissimo tempo per pensare, Berrettini alimenta l'istinto con l'ottimismo. Aver vinto il titolo al Queen's, il suo secondo sull'erba in carriera, non è una coincidenza. È una prova, che ha affascinato perfino i bookmakers inglesi. Per loro, alla vigilia del torneo, il romano aveva più probabilità di vincere Wimbledon di Alexander Zverev, numero 6 del mondo, anche lui negli ottavi. Terzo italiano di sempre con più di un ottavo ai Championships dopo Pietrangeli (195556, 1958, 1960 e 1965) e Sirola (1959 e 1962), ha la grande chance di diventare il terzo azzurro nei quarti nell'era Open. Prima di lui, dal 1968, sono arrivati così avanti solo Adriano Panatta, fermato 6-3 al quinto set da Pat DuPrè nel 1979, e Davide Sanguinetti, battuto dall'olandese Richard Kraijcek, campione due anni prima, nel 1998. La storia non ha nascondigli, il momento è arrivato.
Federer: «Sonego gioca bene, non mi sorprende che sia arrivato fino qui»