Corriere dello Sport

«Gioco accanto a due fenomeni»

Un gol fantastico al Belgio, la maturità tecnica raggiunta dall’interista, campione d’Italia e protagonis­ta azzurro Barella: «Verratti e Jorginho sono fortissimi e non siamo solo in tre. La Spagna? Vogliamo tenere il pallino e farli andare fuori tempo»

- Di Fabrizio Patania

centrano tutti sull'altra semifinale, quella di mercoledì contro la Danimarca. E qui, lo stadio dovrebbe essere quasi monocolore, visto che i danesi nel Regno Unito sono appena 30.000.

Come nelle gare preceden

Il vero fenomeno si chiama Barella. E’ il nostro Kanté, così lo ha definito Jorginho, e ha segnato un gol alla Maradona, come ha scritto Sconcerti. Siccome deve correre e sgobbare per quattro, al massimo gli dedicheran­no la canzone di Ligabue: una vita da mediano. Magari andrebbe solo rivisto e corretto il testo. Dallo scorso settembre, in poco più di dieci mesi, ha messo in fila 61 partite tra Inter (46) e Nazionale (15). Nicolò non si è ancora stancato di correre, ma è nato con i piedi buoni, non solo con i polmoni, e lo ha dimostrato schiantand­o il Belgio. Ora ci sono le Furie Rosse. Un antico classico, consideran­do i precedenti. Un super classico riferendos­i al gioco dominante dell’Italia, fuori dal solco tradiziona­le. Proveremo a rubare l’idea sul terreno preferito degli spagnoli, aggiungend­o ritmo, rapidità di tocco e di pensiero. Ecco la traccia lasciata a Coverciano dal centrocamp­ista dell’Inter. «Mi aspetto una partita complicata, difficile, spero sia bella. Ce la godremo in un grande stadio, un ambiente fantastico. Siamo due squadre simili, vogliamo entrambe il pallino del gioco. Cercheremo di tenerlo noi e di metterli fuori tempo».

FENOMENI. Per non far giocare la Spagna, dovremo alzare i ritmi, mantenere precisione nei passaggi, conservand­o il controllo e riducendo al minimo le pause lungo i 90 minuti. Servirà l’Italia più bella e convincent­e di fronte ai palleggiat­ori iberici. I nipotini dei campioni del mondo e d’Europa. «Hanno avuto grandi campioni come Xavi e Iniesta, fonte di ispirazion­e per tutti quelli che amano il calcio. Anche io li ho ammirati, ma ho caratteris­tiche diverse ti ogni spettatore dovrà esibire un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti oppure il certificat­o di vaccinazio­ne risalente ad almeno 14 giorni prima. e non mi ci posso rivedere». Wembley misurerà lo spessore azzurro. «Busquets è da tanti anni uno dei migliori al mondo, detta i tempi con la Spagna e con il Barcellona. Poi ci sono anche Pedri, Koke, Rodri, Thiago Alcantara. Non è male come reparto, noi cercheremo di vincere i duelli e di battere la Spagna. Il vecchio centrocamp­o dei campioni d’Europa era incredibil­e. Qui ci sono dei grandi giocatori. Speriamo di fare come loro e magari anche meglio». L’Italia ha scoperto una nuova ricchezza di mediani. Talenti da corsa, tiro e inseriment­o accanto al Professore e al Parigino. «E’ bello ricevere tanti compliment­i. Facciamo un lavoro importante per la squadra, ma il fulcro è il gruppo, la forza d'intenti comune. Dal centrocamp­o passa il gioco, Jorginho e Verratti

sono due fenomeni, io cerco l'inseriment­o». Poi ci sarebbe anche Barella, l’espression­e e il senso del gruppo coniugate alla giocata. «Siamo tutti titolari, non sono solo io il titolare o Locatelli solo l'alternativ­a. Ci sono Pessina, Castrovill­i, più altri centrocamp­isti rimasti a casa per infortunio o per scelta. Parlare solo di noi tre sarebbe irrispetto­so, ma è vero che insieme a quello dell'Inter questo è il centrocamp­o più forte in cui abbia giocato».

EMOZIONI. Anche il mediano nato a Cagliari e cresciuto nel mito di Riva, campione d’Europa nel 1968, ha sottolinea­to i meriti di Mancini. «Ci ha dato una mentalità vincente. Giochiamo sempre per vincere, sinora è andata bene, ma il mister ha fatto un grandissim­o lavoro». Mancano due sole partite al traguardo. Gli azzurri vogliono regalarsi la finale di Wembley. E il pensiero è tornato alle notte magiche di Italia ‘90. «Si possono vivere emozioni anche attraverso i video e i racconti. E’ stato bello quel Mondiale, non ero ancora nato, speriamo di farlo rivivere ai tifosi. Se lo meritano dopo un periodo così così brutto. Ce lo meritiamo anche noi». Nicolò si è perso l’inizio del discorso di Mancini in mezzo al campo dell’Allianz Arena. «Stavo scambiando la maglia con Romelu, sono arrivato, mentre tutti stavano urlando e festeggian­do. Mi sono fatto raccontare dopo cosa stava diceva, ma sono cose di spogliatoi­o, non le faccio girare. Magari lo diremo alla fine».

La capienza cresce a 61.000 spettatori Per Italia e Spagna previsti 6.400 posti

Gli inglesi pensano solo a mercoledì quando i danesi saranno pochissimi

«Mancini ci ha dato la mentalità vincente Noi e la gente, tutti stiamo meritando»

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GOL
Barella durante l’allenament­o di ieri
GETTY IMAGES GOL GOL Barella durante l’allenament­o di ieri
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L’interno di Wembley prima di Italia-Austria
ANSA LAPRESSE Tifosi italiani fuori dall’impianto londinese L’interno di Wembley prima di Italia-Austria

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